Badia, imprenditrice rapinata. "Mi ha puntato contro il coltello"

Aggredita da un uomo nella notte tra venerdì e sabato mentre apriva la porta della sua abitazione

Imprenditrice rapinata a Badia (foto di repertorio)

Imprenditrice rapinata a Badia (foto di repertorio)

Badia (Rovigo), 2 luglio 2019 - Aggredita con un coltello da un nordafricano, un’imprenditrice di 43 anni racconta quello che le è successo la notte tra venerdì e sabato a Badia Polesine. La donna ha scelto di rimanere anonima.

Cos’è successo?

«Venerdì notte sono uscita con delle amiche e sono rientrata alle 4 del mattino che era già sabato. Prima ero rimasta una mezz’ora fuori dal cancello, in macchina a chiacchierare con una mia amica, come facciamo sempre»

Dove vive?

«In un residence a 3 piani con 8 appartamenti assieme al mio compagno. C’è un cancelletto che si apre con le chiavi, c’è un corridoio all’aperto, una passerella che divide i giardini di due appartamenti e conduce all’ingresso principale del residence»

Cos’è successo quando è entrata?

«Ho aperto la porta principale, è una porta a vetri che si chiude da sola. Mentre si stava chiudendo ho visto una ombra correre, mettere le mani sulla porta, tenerla aperta ed entrare. Mi ha messo una mano sul collo per tenermi ferma e con l’altra mi teneva il dito davanti alla bocca dicendomi di stare zitta»

Lei come ha reagito?

«Avevo lo zaino sulle spalle, non so perché ho iniziato a dimenarmi. Lo zaino si è aperto ed è uscito tutto, portafoglio, chiavi, eravamo al buio e non me ne sono accorta, credo nemmeno lui»

È riuscita a tenerlo lontano?

«Sì, non era grosso, era magro, alto ma non era imponente, dimenandomi ce l’ho fatta a togliermelo di dosso e in quel momento lui ha tirato fuori un coltello o un taglierino. In quell’attimo mi sono spaventata, penso di essere caduta e mi sono ritrovata a terra, lui ha preso la borsa ed è corso via. Era talmente agile che ha saltato il cancelletto, gli ho corso dietro poi ho cominciato ad urlare e a chiedere aiuto citofonando a tutti i campanelli del residence».

Com’era il coltello?

«Era grande, uno di quelli che usano i falegnami. Lo ha tirato fuori quando mi sono dimenata troppo. Sono già stata dai carabinieri a sporgere querela»

Qualche testimone?

«Un vicino, che non è del residence ma di una casa laterale, non riusciva a dormire ed era affacciato. Aveva notato alle 3 di notte questa persona che girava in bicicletta ma non gli aveva dato peso. Lui è stato il prima a chiamare i carabinieri. Nessuno però, neanche lui, ha visto niente di quello che è successo»

Aveva paura la volesse stuprare?

«No, pensavo volesse derubarmi. Il momento di più grande paura non è nemmeno stato quello del coltello, è stata l’aggressione iniziale, non sapevo cosa volesse da me, è entrato e mi ha presa all’improvviso. Quello è stato il momento più difficile. Sarà un disperato, non lo so, ma ora faccio fatica ad addormentarmi perché ripenso a quella scena»

L’ha derubata?

«Lo zaino era vuoto perché era scivolato tutto per terra, l’hanno ritrovato al parco».