Vaccino Rovigo, scendono in campo i pediatri

Somministreranno le dosi nelle strutture. L’obiettivo: immunizzare il maggior numero di giovani prima dell’inizio della scuola

Paola Casson, direttore dei servizi sociali dell’Usl 5 Polesana

Paola Casson, direttore dei servizi sociali dell’Usl 5 Polesana

Rovigo, 20 agosto 2021 - I pediatri sono pronti per le somministrazioni nei centri vaccinali ai loro assistiti. A partire dalla prossima settimana, i genitori potranno usufruire del servizio per i figli dai 12 ai 14 anni, sarà sufficiente contattare il pediatra. L’obiettivo di questa nuova opportunità è immunizzare il maggior numero di giovanissimi prima dell’inizio della scuola, anche per scongiurare un eventuale ritorno alla didattica a distanza.

"La campagna vaccinale – afferma Alberto Rigo, direttore sanitario dell’Usl 5 – sta proseguendo a buon ritmo, anche tra i più giovani. All’interno della fascia 12-19 anni il 56% ha ricevuto almeno una dose, dato che sale al 63 considerando le prenotazioni fino all’8 settembre. Per quanto riguarda l’età pediatrica al momento è possibile inoculare le dosi solo dai 12 ai 14 anni: in questa classe le vaccinazioni scendono al 39 per cento, 47 considerando le prenotazioni. E’ indispensabile immunizzare più ragazzi possibili prima dell’inizio dell’anno scolastico. L’accesso diretto senza prenotazione sta funzionando, con 250 giovanissimi che si sono presentati nei centri o in farmacia. A partire dalla prossima settimana, i ragazzi tra i 12 e i 14 anni potranno ricevere il vaccino nei centri direttamente dal loro pediatra, sarà sufficiente la richiesta dei genitori. In questo modo contiamo anche di raggiungere eventuali familiari non ancora immunizzati. Quando la campagna sarà estesa agli under 12, i pediatri saranno pronti per somministrare anche a loro le dosi. I ricoverati hanno ricevuto una o nessuna dose: questo fa capire che è fondamentale completare il ciclo".

"L’obiettivo della campagna – spiega Paola Casson, direttore dei servizi sociali dell’Usl 5 Polesana – è di natura sanitaria, ma ho importanti ricadute sociali. Se bambini e ragazzi saranno protetti potranno tornare ad andare a scuola, evitando la didattica a distanza. Bisogna ricordare che la salute è benessere fisico e sociale. I giovanissimi devono recuperare la capacità di stare con i coetanei, stiamo iniziando a riscontrare problemi di natura psichica".

"Abbiamo aderito al 100% – dichiara Massimo Pasqualini, segretario provinciale del sindacato dei pediatri di libera scelta –. La presenza del pediatra nel centro vaccinale è un incentivo a immunizzarsi, non solo per il minore ma per tutto il nucleo familiare. Procrastinare è rischioso: anche i bambini muoiono di Covid e solo con entrambe le dosi saranno coperti. Non vedo l’ora che la campagna sia estesa anche agli under 12, fino a quel momento il virus continuare a colpirli".

"Dei quattro milioni che hanno avuto il Covid – rende noto Simone Rugolotto, membro del consiglio direttivo nazionale della Società Italiana di Pediatria – circa il 15 per cento sono bambini. Questo dato peggiorerà rapidamente, in quanto i più piccoli non sono più isolati. Il virus va colpire soprattutto la parte di popolazione non vaccinata. I bambini, anche se asintomatici, rischiano comunque di andare in terapia intensiva. Quelli che vediamo negli ospedali non sono immunizzati, come i loro genitori. Gli effetti del long Covid potrebber o interessare anche i più piccoli. Penso che, a breve, saranno autorizzate le somministrazioni sotto i 12 anni. Invitiamo anche le donne gravide a proteggersi ricevendo il vaccino".