Vanni Tonizzo, chiesa gremita al funerale. "Forza e coraggio, un maestro di vita"

Commozione all'ultimo saluto dell’ex deputato, tante le sue battaglie per il Polesine. Il toccante ricordo del figlio

Vanni Tonizzo, commozione ai funerali

Vanni Tonizzo, commozione ai funerali

Rovigo, 14 luglio 2020 - Chiesa gremita per l’ultimo saluto a Vanni Tonizzo. L’uomo, per anni deputato e uno dei fondatori della Lega in Polesine, era apprezzato da tutta la comunità, per i suoi valori, il suo impegno politico e per il forte legame con il territorio. In prima fila la moglie Francesca, il figlio Diego e la sorella Fiorenza. Tra le navate anche l’assessore regionale Cristiano Corazzari, il commissario della Lega Guglielmo Ferrarese, l’onorevole Antonietta Giacometti e i consiglieri comunali Lorenzo Rizzato e Michele Aretusini.

"La sua vita ha raggiunto la sua pienezza in Dio – ha detto don Marino – è vivo in Dio, anche se sottratto ai nostri occhi. Un uomo giusto i cui valori sono stati come le stelle polari che hanno orientato il suo cammino". Forte anche il suo impegno con la Protezione civile. Faceva parte del gruppo Pescatori di Arquà, all’associazione dei Motociclisti e del gruppo teatrale. Toccanti le parole del figlio Diego, che ha voluto ricordare i momenti più belli vissuti con lui. "Io e papà avevamo un modo tutto nostro di comunicare – racconta – fatto anche solo di semplici sguardi. Papà è stato il mio maestro di vita, mi ha insegnato ad essere rispettoso con tutti e a guardare la vita con gioia. ‘Forza e coraggio’ era il suo motto. Me lo diceva sempre per sostenermi nelle sfide". Tra i racconti anche l’amore per il territorio, ma anche per la moto.

"Con grande dignità ha continuato ad esplorare la sua terra, attraverso l’amore per la lettura". Diego ha raccontato il periodo politico del padre, vissuto attraverso gli occhi del bambino che era. "Avevo 10 anni quando mi insegnò a fare il nodo alla cravatta per portare me e la mamma alla visita al parlamento", le sue parole. Non è mancato il riferimento al nonno il giornalista Adolfo, detto Ninì. "Caro papà, avevo dei progetti per noi, purtroppo la malattia non ci ha aiutato a trascorrere insieme il poco tempo che rimaneva. Hai portato la tua croce con dignità senza mai lamentarti. Sei stato un gladiatore. Caro papà, ora sono io che ti dico forza e coraggio". © RIPRODUZIONE RISERVATA