Trecenta (Rovigo), 30 agosto 2018 - Prima vittima del West Nile anche in provincia di Rovigo. Nel giorno in cui si è purtroppo registrato la terza vittima in provincia di Ravenna (che si va ad aggiungere ad altri 4 decessi nel Ferrarese), arriva un'altra brutta notizia. A perdere la vita è stata una donna di 58 anni di Trecenta che aveva contratto il virus nei primi giorni di agosto.
La donna - informa l'Azienda ulss 5 polesana - era già affetta da altre patologie che avevano sensibilmente diminuito la risposta del suo sistema immunitario: questo ha dunque lasciato spazio alle peggiori complicanze del West Nile. Nell'ultima rilevazione del 21 agosto, i pazienti affetti da questo virus nella provincia di Rovigo erano 24: 16 con forme febbrili e 18 con la più grave versione neuroinvasiva. Si tratta del settimo decesso registrato in Veneto da quando il virus è ricomparso quest'estate
L’Azienda ulss 5 polesana è vicina al dolore della famiglia e porge le più sentite condoglianze. "Quanto sta accadendo con i casi di West Nile dimostra la necessità improcrastinabile di un'intensificazione della lotta ai vettori (zanzare e zecche), visto che quanto è stato posto in atto finora non ha evidentemente sortito il risultato auspicato - sottolinea Massimo Galli, presidente della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit) - e che è altamente verosimile che condizioni climatiche come quelle di quest'anno possano ripresentarsi nel prossimo futuro. Serve quindi l'applicazione rigorosa dei piani di intervento e delle linee guida del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di sanità, e la loro ulteriore integrazione in un Piano nazionale di lotta ai vettori che tenga conto delle recenti esperienze. In considerazione delle difficoltà e dei limiti delle azioni tardive sulle zanzare adulte, è auspicabile che su questo Piano si inizi a lavorare in tempi brevissimi, al fine di poter ottenere risultati significativi già nel prossimo anno".
Il West Nile è un virus trasmesso dalla zanzara comune, la Culex pipiens che può trasmettere il virus alle sue uova e quindi alla futura progenie. Al momento, per questa malattia, non esiste un vaccino né una terapia specifica.