Elezioni comunali 2018, il Comune di Porto Tolle fa ricorso contro Bellan

L’amministrazione si costituisce in giudizio dopo il ricorso

Da sinistra Roberto Pizzoli e Claudio Bellan (Foto Braghin)

Da sinistra Roberto Pizzoli e Claudio Bellan (Foto Braghin)

Porto Tolle (Rovigo), 9 agosto 2018 - Tre avvocati al lavoro per il ricorso elettorale di Claudio Bellan, ex sindaco di Porto Tolle, ora consigliere d’opposizione.

È stata una vittoria per cinque voti quella del 10 giugno scorso e il candidato sconfitto ha deciso di ricorrere al tribunale amministrativo del Veneto, assistito dall’avvocato Edo Boldrin di Badia.

L’attuale sindaco, Roberto Pizzoli, per resistere si è scelto un avvocato di Padova, Stefano Bigolaro dello studio Domenichelli.

«Lo pagherò di tasca mia», mette le mani avanti il 44 enne neo primo cittadino. Ma, come previsto, Boldrin ha notificato il ricorso anche al Municipio di Porto Tolle così la giunta, assente solamente Pizzoli, il 25 luglio scorso ha deciso di resistere affidandosi ad un terzo avvocato, Alessandro Veronese del foro di Padova, per il quale sono stati stanziati 6 mila 344 euro dal bilancio del comune bassopolesano.

«Il Comune deve tutelare l’ufficio elettorale», spiega Pizzoli. Cosa che non sorprende nemmeno Boldrin: «In casi come questo se un Comune decide di resistere nel giudizio – dice Boldrin – lo fa per tutelare l’operato dell’ufficio elettorale, dei dipendenti e dei presidenti di seggio».

VOTO PORTOTOLLE_31707017_173952
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Quello che vorrebbe Bellan è la riapertura delle buste perché secondo le ricostruzioni di qualche rappresentante di lista ci sarebbero schede a sufficienza non attribuite a lui o ingiustamente attribuite a Pizzoli. Di opinione ovviamente opposta è il sindaco eletto. «Sono estremamente sereno, non c’è stata alcuna contestazione di conseguenza per me questa è stata la decisione del popolo che ci ha premiato», ha detto Pizzoli.

I tre legali si troveranno di fronte al giudice del Tar di Venezia il prossimo 26 settembre. L’avvocato Boldrin ha il compito di convincerlo di avere in mano elementi sufficienti a fargli decidere di riaprire le buste con le schede, che dal giorno dello scrutinio, per legge, nessuno può aver toccato. Quello dell’avvocato Bigolaro invece sarà di dissuaderlo, dimostrando che tutto si è svolto con regolarità e che non ci sarebbero gli estremi per rimettere in discussione l’esito elettorale.

Solamente 5 voti di differenza tra i due candidati, lo sfidante ne ha ottenuti 2.652, l’uscente 2.647. Questo però ha consentito alla lista vincitrice (Lista civica #sicambia) di godere comunque di un’ampia maggioranza. Lo scrutinio è terminato con il seggio di Donzella, alle 2,30 del mattino di oggi dell’11 giugno scorso. I due contendenti avevano le loro sedi elettorali a Cà Tiepolo, una di fronte all’altra, a pochi passi dal Municipio. È stata un’attesa estenuante durate ore. Alla fine ad esultare è stato Pizzoli. Ora però c’è lo strascico giudiziario.