Occhiobello: in consiglio comunale arriva l'accordo per chiudere la questione della tangenziale. Il voto slitta

Il sindaco Coizzi: “Un piano vantaggioso”. La minoranza: “La delibera è errata, abbiamo assistito ad una scena sconfortante per la nostra comunità”

Il taglio del nastro nel 2017 a Occhiobello della nuova tangenziale alla presenza del presidente della Regione, Luca Zaia

Il taglio del nastro nel 2017 a Occhiobello della nuova tangenziale alla presenza del presidente della Regione, Luca Zaia

Occhiobello (Rovigo), 30 maggio 2023 – Una seduta consiliare, quella tenutasi nella serata di lunedì 29 maggio, che ha visto al centro la discussione sulla vicenda giudiziaria legata alla realizzazione della bretella di collegamento tra la Strada Regionale n. 6 Eridania Occidentale e la Strada Statale n. 16 Adriatica, inaugurata il 18 settembre 2017. In consiglio comunale, che ha visto una folta partecipazione di cittadini tra il pubblico, discussi i primi due punti all’ordine del giorno, ovvero, una variazione al bilancio unico 2023/2025, annualità 2023 e 2024.

Altro punto l’aggiornamento del piano triennale per gli anni 2023-2025 ed elenco annuale anno 2023 dei lavori pubblici di importo superiore ad euro 100.000. A seguire la discussione sull’accordo transattivo nel giudizio intentato dalla società Fedluc srl (e con Demostene S.p.a.) relativamente al giudizio d'appello pendente dinnanzi alla corte d'appello di Venezia, con riconoscimento debito fuori bilancio e approvazione schema di transazione. Il sindaco Sondra Coizzi ha illustrato al consiglio comunale la storicità della vicenda giudiziaria correlata alla realizzazione della tangenziale.

Coizzi sulla vicenda

Il sindaco Sondra Coizzi, in una nota ha voluto precisare: “Nella seduta del consiglio comunale del 29 maggio abbiamo presentato alla cittadinanza l’atto di transazione che mette fine ad un procedimento giudiziario per cui il Comune di Occhiobello è stato condannato dal Tribunale di Rovigo a pagare quasi 1milione e 400mila euro per riserve maturate da parte di un’azienda impegnata nella costruzione della tangenziale. Infatti, oltre alle spese concordate con la Regione Veneto per quasi 12milioni di euro nel 2009, l’opera è costata molto di più a causa di varie problematiche sorte nei lunghi anni di costruzione.

Questi ulteriori costi sono stati richiesti al Comune di Occhiobello in quanto unico committente, già a partire dal 2017, per cui la vicenda è arrivata in tribunale che ha condannato il Comune a pagare anche questa ulteriore e pesante somma. L’accordo conseguito oggi dall’Amministrazione Comunale con i creditori è assolutamente vantaggioso per Occhiobello, perché prevede un saldo e stralcio a 600mila euro”.

La prima cittadina di Occhiobello aggiunge come: “Il grande lavoro degli ultimi 4 anni con il supporto degli avvocati al fianco dell’Amministrazione ha portato a evitare il dissesto finanziario che una spesa come quella avanzata dall’azienda costruttrice, di quasi 5milioni di euro e poi fissati a quasi 1milione e 400mila, avrebbe potuto causare. Il soddisfacente risultato ottenuto comporterà la chiusura tombale della prima, in ordine cronologico, delle tre cause intentate contro il Comune di Occhiobello dalle aziende appaltatrici che hanno presentato riserve sulle opere della tangenziale: altre due cause sono in giudizio per un ammontare di 4milioni e più”.

Nel merito della delibera il consiglio comunale ha rinviato l’approvazione ad una successiva seduta. “La deliberazione è stata rimandata – spiega il sindaco Sondra Coizzi - alla prossima seduta del consiglio comunale, perché sia corretto l’errore formale presente nel parere comunque favorevole del revisore dei conti, messo in evidenza dalla minoranza”.

L’affondo del gruppo di minoranza

La capogruppo del gruppo consiliare ‘Occhiobello per te’, Irene Bononi, spiega come: “Ieri sera, durante i lavori del consiglio comunale abbiamo assistito ad una delle scene più sconfortanti per la comunità occhiobellese. Dopo un’ora di slides titolate ‘dal problema al risultato’, spiegate dal sindaco Sondra Coizzi, compresa una cronistoria fatta di foto, dati e numerose autocelebrazioni e sfilate sul ponte di Calatrava, siamo arrivati alla votazione del tanto acclamato accordo transattivo”.

Nel dettaglio dello stesso, però, la capogruppo di minoranza Irene Bononi precisa: “E’ chiaro che sia un beneficio per le casse del nostro Comune, ma le criticità sono arrivate con i tecnicismi. È stato previsto un piano di rientro suddiviso in quattro anni. La bozza del medesimo accordo è stata poi portata alla valutazione del revisore dei conti, che in men che non si dica ci abbona 200.000 euro riducendo a tre il numero di rate, esprimendo comunque parere favorevole”.

Durante il consiglio comunale di ieri sera, la capogruppo Irene Bononi, ha espresso tutte le sue perplessità sulla soluzione così come è stata presentata, richiamando anche il testo unico degli enti locali, che espressamente prevede che si possa provvedere al ripiano del debito con un piano di rateizzazione triennale al massimo. La stessa Bononi dichiarava quindi di non voler votare alcun accordo errato onde evitare d’incorrere in conseguenze future.

“Alla luce di quanto detto si ritiene - prosegue Bononi - che sia reale l’errore del revisore, ma ancor prima di chi ha pensato, redatto e condiviso l’accordo transattivo e allo stesso tempo una responsabilità da parte di questa amministrazione colpevole di non aver nemmeno letto quanto poi esposto durante il consiglio comunale. La cosa ancora peggiore però è il comunicato stampa di oggi che colpevolizza a 360 gradi il povero revisore dei conti, ancora una volta accantonando un’umiltà che dovrebbe conseguire a figuracce come quelle di ieri sera. Ma ormai lo sappiamo; la colpa è sempre degli altri. Diciamoci la verità-conclude Bononi-ieri sera c’è stato una specie di autogol. Possiamo tranquillamente dire che noi siamo abituati a questo genere di situazioni, in quanto ogni volta che viene spiegato il bilancio si chiede l’ausilio del responsabile dell’ufficio ragioneria. Non appena il discorso verte su tecnicismi più o meno semplici, c’è bisogno del soccorso rosso”.

La vicenda giudiziaria

I lavori per la realizzazione della bretella di collegamento tra la Strada Regionale n. 6 Eridania Occidentale e la Strada Statale n. 16 Adriatica iniziano nel 2009 per quasi 12 milioni di euro, contestualmente l’accordo di programma, prevede Regione Veneto che contribuirà con due terzi e diventerà proprietaria al collaudo, mentre il Comune Occhiobello un terzo.

Qualche anno dopo, durante i lavori, Consorzio veneto cooperative (Coveco), che ha vinto l’appalto dei lavori, avanza una richiesta di 4,6 milioni per riserve maturate, ovvero spese extra nel cantiere. A dicembre 2014 s’instaura un arbitrato, che si chiude a 1,29 milioni (421.000 euro a carico del Comune).

Nel settembre 2017, qualche settimane successive all’inaugurazione della tangenziale, viene richiesto dalla ditta appaltante al Comune di Occhiobello, in qualità di committente, i restanti soldi del lodo con un decreto ingiuntivo. A questo punto il Comune di Occhiobello richiede alla Regione Veneto di fare manleva per il pagamento della parte di competenza, ma in quel contesto emerge come non era presente alcun accordo formale tra le parti per le riserve maturate.

Nel luglio 2021, durante l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sondra Coizzi, il tribunale civile di Rovigo respinge domanda di manleva Regione Veneto e condanna al pagamento il Comune Occhiobello. Un importo che sommato agli interessi maturati diventa un debito di 1,4 milioni.

Coveco, nel frattempo fallita, viene rilevata da diverse finanziarie con altrettante denominazioni differenti. A inizio 2022 il Comune di Occhiobello impugna in appello la sentenza tribunale Rovigo. Si arriva al febbraio scorso quando la nuova finanziaria dell’ex Coveco, comunica il nuovo debito pari 1,372 milioni, al termine di trattative delle parti l’ultimo accordo è in questi giorni in cui si raggiunge un accordo bonario a saldo stralcio pari a 600.000 euro, con pagamento che avverrà nelle tre annualità finanziarie del 2023-2024-2025.

Allo stato attuale, però, devono ancora iniziare la fase processuale ad altre due cause accessorie. La prima risale al 2017 dove la ditta subappaltante Rivoli chiede 3 milioni, giudizio in fase di chiusura in appello con riserve stimate per ora in 300mila euro. A completare il quadro giudiziario nel gennaio 2022 a seguito del fallimento Rivoli contro Kostruttiva contro Comune di Occhiobello, valore 1,5 milioni ancora da definire gli eventuali accordi bonari.

L’opera 

Battaglie legali a parte, iI 18 settembre 2017, alla presenza delle autorità locali e del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, è stata inaugurata la tangenziale Occhiobello - Santa Maria Maddalena, bretella di collegamento tra la Strada Regionale n. 6 Eridania Occidentale e la Strada Statale n. 16 Adriatica.

Il costo complessivo dell’opera ammonta a 11 milioni e 537 mila euro, suddiviso tra la Regione Veneto, che contribuisce con circa 8 milioni (67,45%), e il Comune di Occhiobello che ha appaltato l’intervento, ricadente interamente nel suo territorio.

In base all’accordo di programma a suo tempo sottoscritto, Veneto Strade ha preso in carico la nuova infrastruttura. Il tracciato della tangenziale è lungo 2,3 chilometri, è costituito da una rotatoria in corrispondenza dell’intersezione con la Strada Statale 16, da un tratto stradale pianeggiante, da un ponte a scavalco della ferrovia Rovigo-Ferrara, da un ulteriore tratto pianeggiante e da due rotatorie in corrispondenza dell’intersezione con la Strada Regionale 6.