Bocciata la fusione tra Polesella e Guarda Veneta: i cittadini non credono al progetto

Quorum mancato a Polesella, solo il 27% di votanti. Vince il No a Guarda Veneta. I sindaci: “Siamo fortemente delusi”. La minoranza chiede le dimissioni di Raito. I fallimenti dei precedenti referendum nel Rodigino

Polesella, 31 ottobre 2023 – Il nuovo Comune ‘Polesella Veneta’, quindi, non s’ha da fare. A dirlo sono stati i cittadini di Guarda Veneta, che a maggioranza hanno bocciato il progetto. A nulla è servita la netta vittoria del Si a Polesella, che comunque non ha raggiunto il quorum: solo il 27% dei cittadini è andato alle urne. 

Non convince, quindi, progetto di fusione tra le due città caldeggiato dai sindaci. Il fronte del No, che sembrava silenzioso, ha invece lavorato sottotraccia, facendo naufragare la fusione. É la seconda volta che accade, alla gente l’idea di Polesella Veneta non piace. 

Risultati Polesella: vince il Si, ma niente quorum

A pesare sui risultati è l’assenza dei cittadini di Polesella, che in massa hanno disertato il referendum. Nella scuola elementare di Polesella è stata una corsa fino all’ultimo minuto per raggiungere il quorum del 30%, ma alla chiusura delle urne questo dato si è fermato al 27%. Dopo le 15 si è tenuto lo spoglio delle tre sezioni elettorali comunali. In totale, i cittadini che si sono espressi per il voto consultivo sono stati soltanto 913. L’attenzione poi si è incentrata sull’esito, ebbene dopo lo spoglio i voti per il SI e favorevoli alla fusione sono stati 690 pari al 75,57%, mentre i contrari alla fusione sono stati 223, ovvero il 24,43%.

Risultati Guarda Veneta: fusione  bocciata

A Guarda Veneta alla chiusura delle urne si è raggiunto il 47,02% di affluenza. Un primo dato confortante per la partecipazione collettiva della piccola comunità polesana. In totale, sono andati a votare 464 cittadini di Guarda Veneta, che si sono di fatto divisi sul voto alla fusione con il vicino Comune di Polesella.

Al termine dello spoglio, 207 voti favorevoli (44,61%) e ben  257 contrari (55,39%). Un esito elettorale che affossa la fusione tra le due cittadine e la nascita di ‘Polesella Veneta’.

Una storia di fusioni fallite: i precedenti

La mancata fusione tra Polesella e Guarda Veneta rimanda a fatti e situazioni analoghe al 17 dicembre 2018, quando il progetto di fusione era tra i Comuni di Polesella e Frassinelle Polesine. Ebbene, anche in quella consultazione referendaria, i cittadini di Polesella si erano espressi ampiamente per il Si, mentre a Frassinelle Polesine aveva vinto nettamente il No. Un dato questo, che fece saltare la fusione tra i due Comuni.

Tutto questo dopo un altro insuccesso di fusione il 9 febbraio 2014, quello di Civitanova Polesine, che coinvolgeva diversi comuni polesani, anche in quel caso prevalsero i No. Nella Provincia di Rovigo, quindi, rimane un’unica fusione tra Comuni, ovvero, quello della di Porto Viro. Il 1º gennaio 1995 il comune è stato ricostituito, in seguito a referendum, accorpando i comuni di Donada e Contarina.

Delusione dei sindaci

Scottante la delusione de sindaco Leonardo Raito (Polesella), tra i più convinti alla fusione insieme al collega Erminio Colò di Guarda Veneta. “Abbiamo seguito fino all’ultimo i dati dell’affluenza – ha spiegato Leonardo Raito –  lo spoglio è stato molto amaro. La fusione non si farà: si è persa un’opportunità, ma la democrazia va sempre rispettata”. 

“Non posso nascondere di essere davvero molto deluso per l’esito di Guarda Veneta – aggiunge  –, ma la comunità Polesella ha confermato una grande predisposizione verso il futuro e l’aggregazione verso altro Comune”.

Sulla stessa linea anche il primo cittadino di Guarda Veneta, Erminio Colò, che commenta così l’esito del voto: ”I cittadini hanno partecipato al voto con una buona affluenza, ma evidentemente le paure sulle conseguenze infondate della fusione hanno avuto la meglio”.

Le reazioni dopo il voto

Il gruppo di Polesella Viva: “Raito ha fallito, si dimetta”. A dirlo sono i consilieri di minoranza Emanuele Ferrarese e Gianluca Marangoni, che alzano la voce e chiedono le immediate dimissioni del sindaco di Polesella. “Abbiamo assistito ad un risultato sconcertante, incredibilmente negativo – dicono – che non lascia adito ad interpretazioni: è la più grande sconfitta dell’amministrazione a guida Leonardo Raito che, come è evidente, non ha più il supporto dei suoi elettori”.

Il motivo del fallimento? ”La ragione è unica: una lampante incapacità di gestione dell’iniziativa, partendo dall’assordante mancanza di corretta pubblicità. D’altronde, il nostro gruppo Polesella Viva lo ripete dal primo giorno in cui è stata comunicata l’intenzione di iniziare un processo di fusione: è sotto gli occhi di tutti come i compaesani non siano mai stati informati in modo sufficiente, come si è visto con le risposte al primo sondaggio, a cui hanno partecipato solo 120 persone. Un numero eccessivamente esiguo, che non dà il giusto peso dell’effettivo sentimento generale degli abitanti. E pensare che il nome di quello che avrebbe potuto essere il nuovo Comune si sarebbe basato su quella piccolissima fetta di fortunati che ne erano informati”.

In conclusione, i due consiglieri Ferraresi e Marangoni ribadiscono come: “Ecco perché Polesella Viva ritiene che per correttezza morale, etica, politica ed istituzionale siano doverose le immediate dimissioni del sindaco Leonardo Raito”.