Polesella Veneta, guida al ‘referendum day’. Si vota il 29 e il 30 ottobre: ecco dove e perché

I cittadini saranno chiamati esprimere il proprio parere sulla fusione tra Guardia Veneta e Polesella. Le ragioni del Si e del No. Venerdì 27 ottobre arriva l’europarlamentare Alessandra Moretti.

Polesella, 24 ottobre 2023 – Ultimi giorni di appello al voto referendario per la costituzione di ‘Polesella Veneta’. Un percorso che ha avuto la formale approvazione anche dalla Regione Veneto, la quale nei mesi scorsi aveva comunicato alle due amministrazioni che il progetto di legge per la fusione dei Comuni di Guarda Veneta e Polesella è stato approvato. Si vota nelle giornate del 29 e 30 ottobre: ecco come e dove esprimere il proprio parere. Cosa succede se vince il Si

Come e dove si vota

Si voterà nei seggi normalmente adibiti alle consultazioni elettorali, con la necessità della tessera elettorale. Chi dovesse averla smarrita, potrà rivolgersi in Comune a Polesella e Guarda Veneta, nei due giorni delle votazioni aperti anche con orario continuato.

Domenica 29 ottobre si voterà dalle 7 alle 23, lunedì 30 ottobre dalle 7 alle 15. È previsto un quorum del 30% degli aventi diritto al voto, vale a dire tutti i cittadini maggiorenni, per quanto riguarda l’affluenza, che dovrà essere raggiunto in entrambi i Comuni. Allo stesso modo, il SI dovrà prevalere in entrambi i Comuni di Polesella e Guarda Veneta.

Cosa succede su vince il Si

Se dovesse scattare la fusione, gli attuali amministratori decadranno, per lasciare il posto a un commissario che porterà alle elezioni della nuova amministrazione, una unica per i due Comuni, che saranno comunque entrambi rappresentati. Sia nella formazione delle liste, sia per il fatto che se il primo cittadino sarà di uno dei due attuali Comuni distinti, il vice sarà dell’altro.

Cosa dicono i sindaci

In queste ultime settimane si sono susseguiti incontri con la cittadinanza dei due comuni coinvolti dal referendum per la fusione di Polesella e Guarda Veneta, anche nei mercati settimanali.  “Vogliamo ricordare che entrambi i due municipi resteranno aperti, in caso di fusione, anche con orari di servizio ampliati, così come le scuole, con la possibilità tra l’altro, di programmare doposcuola e servizi simili", spiegano i sindaci di Polesella e Guarda Veneta, Leonardo Raito ed Erminio Colò.

"Sappiamo che ci sono persone contrarie alla fusione. Tutte le opinioni sono rispettabili ed è importante  confrontarsi e garantire che possano essere diffuse”, dicono gli amministratori delle due cittadine. “Non possiamo, però, non fare notare come, chi sia contrario, al di là di agitare paure infondate, non abbia alcuna reale alternativa per combattere lo spopolamento, la mancanza di servizi e la crisi dei piccoli Comuni”.

Il fronte del No

“Sulla fusione è mancata la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini”, tuonano i consiglieri comunali della lista ‘Polesella Viva’. “Non è accettabile – continuano – che non ci sia stata una pubblicità adeguata al sondaggio, che ha raccolto tra i due paesi poco più di un centinaio di partecipanti. È incomprensibile come si possa gioire di fronte alla partecipazione di sole 154 persone per un quesito così importante. Siamo esterrefatti dal vedere come questa significativa opportunità per la nostra comunità non abbia trovato il giusto trampolino di lancio”.

“Questi strumenti portano avanti la democrazia solo se si fondano su un’adeguata informazione. È sempre una sconfitta della democrazia quando non vengono date ai cittadini le possibilità di partecipazione”, concludono.

Il dibattito con Alessandra Moretti

Venerdì 27 ottobre alle 16.30, nella sala consiliare di Polesella, un ultimo incontro istituzionale con l'europarlamentare Alessandra Moretti dal titolo ‘Fusione. Un patto per far crescere i cittadini’. Saranno presenti anche i due sindaci di Polesella e Guarda Veneta e il vicepresidente della Provincia di Rovigo, Graziano Azzalin.

"Presenteremo il patto di territorio – dice il fronte del Si – costruito con il contributo di tanti cittadini e che vuole lasciare in eredità ai futuri amministratori del Comune le proposte e le linee di indirizzo su come utilizzare le risorse aggiuntive che arriveranno peril territorio. Una grandissima opportunità per guardare a un futuro di prosperità e possibilità come nessun'altra realtà in Polesine”.