Rovigo, quartiere Commenda. "Quei milioni, se va bene li vediamo tra due anni"

Addio ai fondi periferie, la previsione di Avezzù. Sfumata la possibilità di dare il via ai lavori per la viabilità

Strada chiusa ed ancora lavori in corso per rappezzare le buche (foto Donzelli)

Strada chiusa ed ancora lavori in corso per rappezzare le buche (foto Donzelli)

Rovigo, 17 ottobre 2018 - E' sfumata in modo definitivo, in queste ultime settimane, la speranza di dare il via ai lavori di riqualificazione dell’ex ospedale Maddalena e la sistemazione della viabilità del quartiere Commenda. Il governo ha infatti congelato per due anni, attraverso il decreto Mille-proroghe, il contributo erogato dal bando periferie degradate, ai comuni che avevano presentato i progetti fuori dai tempi previsti. Rovigo, dunque, ha perso l’opportunità di partire, già a fine anno, con il cantiere che doveva eliminare il degrado l’ex ospedale della Commenda ovest e mettere in sicurezza l’intero quartiere.

«A questo punto – spiega il presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù (FI) – possiamo solo sperare che il governo mantenga le promesse, erogando il contributo di 13 milioni e mezzo di euro tra due anni. Per ora, di cantieri non se ne parla, vista la situazione».

Avezzù, membro dell’Anci (Associazione dei comuni italiani), pochi giorni fa ha partecipato al direttivo della conferenza dei consigli comunali incentrato proprio sul bando periferie, sul quale la conferenza chiede la mobilitazione dei consigli comunali dei comuni capoluogo per ottenere i finanziamenti promessi. «Non sono emerse – sottolinea Avezzù – buone notizie per Rovigo. Nel caso infatti venisse emanato un decreto per confermare i contributi, verranno presi in considerazione solo i Comuni con i progetti già esecutivi, il che vuol dire che Rovigo sarebbe fuori».

Con la mancata riqualificazione dell’ex ospedale Maddalena, a tramontare è anche la sistemazione di circa 11 chilometri di strade. Gli interventi erano stati previsti, entro il 2019, in via Tasso, viale Gramsci, l’intera via Benvenuto Tisi, le vie Bramante, Gramsci, Gorizia, Anita Garibaldi, via Silvestri, via Piva, Monti, Bernini, Frassinella, Malipiero, Filzi, Europa, Alfieri, Bonifacio e piazza Palatucci. Ora, invece i residenti dovranno ancora convivere, per almeno altri due anni, con buche, dislivelli e non pochi problemi alla rete fognaria. Il sindaco Massimo Bergamin ha però assicurato che il progetto della riqualificazione dell’ex ospedale e dell’intero quartiere sarà solo rimandata di due anni, come ha stabilito il governo. Ma, prima o poi, si farà. Nel frattempo però i cittadini saranno chiamati anche alle urne dove esprimeranno il loro verdetto sul primo cittadino.