GIUSEPPE MAROTTA
Calcio

Cigarini indica la strada "Umiltà e coraggio: solo così possiamo salvarci"

"Diana e Nesta hanno metodologie, idee e due modi di fare diversi. Speriamo che il nuovo mister abbia la stessa media punti di Aimo". .

Cigarini indica la strada  "Umiltà e coraggio: solo  così possiamo salvarci"

Cigarini indica la strada "Umiltà e coraggio: solo così possiamo salvarci"

di Giuseppe Marotta

I paradossi della vita: Luca Cigarini, 37 anni, è il giocatore più rappresentativo della Reggiana, ma sarà un esordiente in Serie B. Il centrocampista, infatti, conta ben 362 gettoni in Serie A e 80 in C, ma non ha mai giocato in B. C’è sempre una prima volta, e per il reggiano doc sta per arrivare.

Luca Cigarini, cosa si aspetta di diverso da questa categoria?

"Difficile rispondere non conoscendone il livello. Sarà sicuramente dura vedendo le rose delle squadre; il livello è normale sia più alto della C, così come credo che anche il nostro livello sia aumentato".

Tante realtà importanti in Serie B.

"Certo, e noi dobbiamo metterci in testa di essere gli ultimi, o poco più lontano. Le parole chiave sono umiltà e coraggio: solo così potremo fare un ottimo campionato, altrimenti sarà dura".

Pochi giorni fa ha deciso con un rigore la sfida di Coppa Italia col Monza: cosa significa per voi quel successo di prestigio?

"Quando affronti squadre di blasone superiore dai qualcosa in più, ma per noi quella partita vale relativamente poco. Mi spiego: è servita per farci capire che siamo a buon punto, e ci ha dato fiducia, ma dobbiamo continuare a lavorare, il risultato in sé contava poco".

Ha in mente una graduatoria delle squadre più o meno forti della B?

"No, è difficile farlo. Posso, però, basarmi su di noi, conta il nostro percorso. La squadra sarà completa soltanto fine mercato, ma abbiamo buone basi, e ricordo: senza umiltà e coraggio non si va da nessuna parte".

Intorno a lei, quest’estate, un grande viavai.

"Sono cambiate tante cose, prese decisioni, alcune, lo ammetto, con mio dispiacere, perché abbiamo salutato tanti ragazzi che ci hanno permesso oggi di essere qui".

Ora c’è un mix molto variegato di giovani ed esperti.

"E mi piace molto, il lavoro del direttore e del mister, che conoscono la categoria meglio di noi, mi sta piacendo parecchio".

Com’è il rapporto tra generazioni diverse?

"Tutto molto naturale, a noi ‘anziani’ viene automatico dare consigli a ragazzi giovani. I nostri, poi, sono intelligenti e sono a totale disposizione. Noi dobbiamo dare l’esempio e tirare il gruppo, parlando nei momenti giusti e stando zitti in altri momenti".

Bianco, Girma, Marcandalli, Pieragnolo, e altri: chi l’ha stupita?

"Non è nelle mie corde fare nomi, sicuramente sono tutti giocatori molto interessanti".

Da Diana a Nesta: cos’è cambiato?

"Sono due modi di fare diversi, non si parla di cose giuste o sbagliate. Anche perché con Diana si è fatto molto bene e abbiamo vinto, e per lui non avrò mai parole negative. Certo è che hanno due metodologie diverse: Nesta ha uno staff con strumenti e strutture diverse, ognuno ha le sue idee e concetti. Speriamo abbia la stessa media punti di Diana… (sorride, ndr)".

Reggiana, con oltre 5200 tifosi abbonati, quinta in tutta la B.

"Fa piacere, vuol dire che abbiamo lavorato bene, ed ora sta a noi portare più gente allo stadio. È importante avere nelle partite chiave otto, nove o diecimila tifosi. Ricordo ancora lo stadio nel giorno della festa l’anno scorso…In ogni caso, i veri tifosi ci sono sempre, sta a noi divertire il più possibile per convincerne tanti altri".

Un fioretto in caso di salvezza?

"No, nessun fioretto. Abbiamo tutte le carte in regola per farcela".

Nessun addio al calcio, quindi, in caso di esito positivo.

"Nella testa vivo alla giornata, ogni volta come fosse l’ultimo allenamento. Dopo il serio infortunio di oltre un anno fa mi sono detto di vivere tutto al massimo. Poi: rinnovi, ritiro…tutto troppo prematuro. Bisognerà vedere a fine stagione come starò, i piani societari, troppe cose".