MARIATERESA MASTROMARINO
Economia

Il circolo virtuoso di Eco.Ser: "Così i rifiuti diventano risorse. Tariffa puntale fondamentale per abbattere le bollette"

Il presidente Gherardi spera in un 2024 di rilancio dopo il rallentamento dovuto all’alluvione "Molte imprese hanno diminuito la produzione a causa dei danni, ma serve ottimismo".

Il circolo virtuoso di Eco.Ser: "Così i rifiuti diventano risorse. Tariffa puntale fondamentale per abbattere le bollette"

Il circolo virtuoso di Eco.Ser: "Così i rifiuti diventano risorse. Tariffa puntale fondamentale per abbattere le bollette"

Dalla parte dell’ambiente, sempre, individuando nei rifiuti una risorsa e non un ostacolo. È questo quello che fa l’azienda Eco.Ser da quasi trent’anni, quotidianamente, offrendo alla vasta clientela servizi volti alla gestione dei rifiuti a tutto tondo: dal trasporto e lo stoccaggio, passando per il recupero, fino allo smaltimento e all’intermediazione dei rifiuti pericolosi e non. Eco.Ser si prende cura dell’intero processo, guardando sempre alla salvaguardia del sistema ambientale. Una risorsa fondamentale che il nostro territorio deve sempre più valorizzare. Presidente Gilberto Gherardi, nella classifica di tappa ‘ambiente e servizi’ Bologna è arrivata ottava. Che ne pensa?

"A Bologna si lavora bene. Contiamo su due livelli, che sono la gestione dei rifiuti urbani e quella dei rifiuti speciali, prodotti dalle imprese. Sulla prima si sta lavorando molto bene, andando a intervenire con la raccolta porta a porta e con la raccolta differenziata, per arrivare alla tariffa puntuale, il cui obiettivo è quello di produrre meno rifiuti, separarli, pagando anche meno. Sul discorso dei rifiuti speciali, Bologna ha una situazione buona, perché ha una serie di imprese che sono in grado di offrire una risposta ai bisogni ambientali abbastanza buona. Si può sempre migliorare, ma abbiamo sviluppato una bella struttura di servizi ambientali".

In questo cerchia rientra anche Eco.Ser.

"La nostra realtà può accompagnare, in termini di informazione, le imprese piccole e grandi. La nostra presenza è continua al fine di favorire una corretta gestione, anche all’interno delle aziende, dei rifiuti, con l’obiettivo di farne meno e di separarli, trattandoli meglio: vogliamo mandarne il più possibile in recupero e meno in smaltimento".

Trattate anche rifiuti pericolosi?

"Sì, nonostante sia un prodotto molto difficile da gestire. Si tratta di un rifiuto che può creare danno alle persone e all’ambiente, se non correttamente gestito. Nella classificazione europea dei rifiuti, quelli pericolosi hanno il codice asteriscato, per definizione. Legno, carta e plastica, per esempio, di natura non sono pericolosi, ma se si ritirano solventi o amianto, è chiaro che ci si muove su rifiuti diversi. Abbiamo possibilità di dare delle risposte, perché il nostro settore avrebbe la forza e la volontà di investire in impianti di recupero di riufiuti pericolosi. Ma l’iter burocratico è impegnativo e debilitante, e questo è un vero peccato".

Quali sono i piani per il futuro?

"Ci concentreremo su un nuovo sito che abbiamo comprato a Villanova di Castenaso, che va sistemato. Questa struttura dovrebbe consentire la crescita dell’azienda, migliorando anche la nostra offerta di servizi ai clienti. Il nostro cuore è bolognese, ed è qui che impiegheremo le nostre forze".

E il personale?

"Siamo 25 lavoratori, ma andando nella nuova sede l’obiettivo è crescere in maniera significativa, con un personale che abbia delle competenze specialistiche forti. Che possiamo ricercare da specifici corsi di laurea a livello ambientale, nell’Alma Mater e non solo, o in altri impianti, dove ci sono persone che già lavorano, ma cercano una nuova motivazione. Siamo anche disponibili ad aprire le porte a percorsi di tirocinio o di stage, sinonimo del fatto che è importantissimo il legame con gli istituti di formazione, partendo da Unibo".

Che politiche aziendali adottate?

"Non ci occupiamo solo di sostenibilità ambientale, ma anche sociale. Ai colleghi offriamo estrema attenzione con politiche di welfare, provenienti da risorse aziendali. Queste danno risposte ai dipendenti su diversi fronti, con dei pacchetti che prevedono vari servizi: dall’assistenza all’asilo, o pagamenti diretti di altra forma o previdenziali e assicurativi. Questo consente al dipendente di avere accesso a dei servizi per la salute e per altri campi, a costo bassissimo. Cerchiamo di andare incontro alle esigenze delle nostre persone".

Come si è concluso l’anno?

"Il 2023 è stato un anno buono, ma in chiaro scuro. Ci sono stati degli avvenimenti, come gli allagamenti dati dall’alluvione di maggio, che sono avvenuti in zone dove Eco.Ser opera, dove c’è una parte sostanziale del suo lavoro. Ci sono state delle battute d’arresto e la necessità di riprogrammare gli interventi. Ci sono stati tanti rifiuti prodotti dall’alluvione, e alcune aziende ancora non hanno ripreso del tutto il lavoro: non lavorando o lavorando poco, le imprese hanno meno bisogno dei servizi ambientali. Speriamo si riprendano presto e bene, guardando al 2024 con ottimismo".