Il presidente Cristian Fabbri: "Investimenti e sostenibilità. Così Hera fa gioco di squadra per far crescere il territorio"

Nel piano industriale della multiutility 2,7 miliardi in regione per la transizione ecologica. E in Borsa la cedola stimata al 2027 sarà di 16 centesimi, quasi un terzo in più dell’ultima.

Il presidente Cristian Fabbri: "Investimenti e sostenibilità. Così Hera fa gioco di squadra per far crescere il territorio"

Il presidente Cristian Fabbri: "Investimenti e sostenibilità. Così Hera fa gioco di squadra per far crescere il territorio"

Sviluppo dei servizi, sostenibilità, redstribuzione di valore sul territorio. Sono queste, in estrema sintesi, le direttive del piano industriale del Gruppo Hera, presentato nei giorni scorsi. A parlarne è il presidente Cristian Fabbri, che ha raccolto alcuni mesi fa il testimone di Tomaso Tommasi di Vignano, alla guida del colosso multiservizi per oltre 20 anni.

Presidente Fabbri, nell’ultima classifica del Sole 24 Ore, Bologna è seconda. Quali sono i punti di forza del territorio bolognese?

"Bologna si è guadagnata spesso il podio della qualità della vita. Credo che la ricetta per mantenere nel tempo questo successo sia un sapiente gioco di squadra, in cui anche il nostro Gruppo fa la sua parte. Perché da sempre Hera è impegnata a creare valore per le comunità e i territori in cui opera, garantendo sviluppo e lavoro, oltre alla qualità e continuità dei propri servizi, e mettendo in campo significativi progetti e investimenti. I risultati finora raggiunti ci confermano l’efficacia della nostra strategia, non solo a Bologna. Mi fa piacere sottolineare che il nostro Gruppo gestisce uno o più servizi in 6 delle prime 20 province presenti in classifica, tra cui Udine, al primo posto".

Quale impronta intende dare al suo mandato?

"Ho l’onore di raccogliere il testimone da chi ha guidato per oltre 20 anni il Gruppo Hera lungo un percorso di crescita ininterrotta, con lungimiranza, tenacia e un profondo senso etico del lavoro, contribuendo alla creazione di un modello di business innovativo e di una cultura aziendale identitaria. In questi anni abbiamo raggiunto importanti traguardi, creando valore per i nostri stakeholder, e continuerò a lavorare con il management e tutti i lavoratori in questa direzione, per fare in modo che la crescita dell’azienda vada sempre più di pari passo con lo sviluppo sostenibile".

Quali i primi obiettivi che si è posto?

"Già nel mio primo anno di mandato, come testimoniato dai risultati preconsuntivi 2023, abbiamo raggiunto con tre anni di anticipo i principali obiettivi del precedente piano industriale al 2026, a partire dal margine operativo lordo previsto a 1,48 miliardi e dal rapporto debito netto/MOL atteso in forte miglioramento".

A proposito del piano industriale, ci può dire i punti qualificanti?

"Sviluppo e creazione di valore condiviso sono al centro del nuovo documento strategico, che punta a raggiungere un margine operativo lordo pari a 1,65 miliardi di euro al 2027 e stanzia investimenti complessivi per 4,4 miliardi di euro, di cui 2,7 miliardi in Emilia- Romagna, per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica e aumentare la resilienza di reti e impianti, anche agli effetti del cambiamento climatico. Confermiamo il focus su economia circolare e decarbonizzazione, con iniziative rivolte a cittadini, pubbliche amministrazioni e clienti industriali, mettendo a disposizione la nostra ampia dotazione impiantistica e il know how maturato nei diversi settori di attività. Alla luce dei positivi risultati preconsuntivi 2023, abbiamo rivisto al rialzo la politica dei dividendi, fino a raggiungere una cedola di 16 centesimi di euro al 2027 (+28% rispetto all’ultimo dividendo pagato)".

La prima parte del 2023 è stata caratterizzata dalla crisi energetica. Come avete tutelato i vostri clienti e cosa avete imparato da un’esperienza che ha messo a dura prova cittadini e aziende?

"La crisi energetica ci ha portato a supportare ulteriormente i nostri clienti nel percorso verso la transizione green e l’elettrificazione dei consumi, proponendo soluzioni sempre più avanzate per l’efficientamento energetico, l’autoproduzione, il monitoraggio e la riduzione degli sprechi. Nei momenti più critici, inoltre, per supportare i nostri clienti, soprattutto quelli in difficoltà, abbiamo potenziato la nostra politica delle rateizzazioni e ampliato il bonus sociale per il teleriscaldamento. Inoltre, con un centinaio di Comuni, tra cui quello di Bologna, abbiamo attivato protocolli per tutelare le fasce più deboli".

La crisi energetica ha dato impulso alla transizione green che era già in atto da tempo. Quali sono le mosse di Hera in questo senso?

"Gli investimenti stanziati nel piano industriale alimenteranno numerose progettualità per accelerare l’impegno nella transizione ecologica. Per noi, la transizione deve necessariamente essere “giusta”, per questo in tutti gli ambiti in cui operiamo manteniamo da sempre una costante attenzione al rapporto con i nostri stakeholder e, solo nel periodo 2023-2027, prevediamo di distribuire un valore economico di circa 10 miliardi di euro sui territori in cui operiamo"

Quest’anno ci sarà l’addio al mercato tutelato di luce e gas per passare a quello libero. Cosa cambia per l’utente?

"Il mercato libero rappresenta per il cliente l’occasione per scegliere offerte personalizzate, anche a prezzo fisso, o le ore della giornata con i costi più bassi, oppure soluzioni che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2 e i consumi. Già oggi la maggior parte dei nostri clienti è a mercato libero, sul mercato tutelato gas ed energia elettrica abbiamo poco più di un cliente su dieci (13%). Siamo il terzo operatore in Italia con 3,8 milioni di clienti energy, vent’anni fa erano 700.000, e puntiamo ad arrivare a 4,3 milioni nel 2027, con un importante contributo che deriverà proprio dalla recente gara per il Servizio a Tutele Graduali che ci ha già visto aggiudicarci in via provvisoria 7 lotti, il massimo consentito".

a. bo.