Automotive e Macchine "Avanti tutta su ricerca e sviluppo per mantenere il livello altissimo"

Sotto la lente l’andamento delle filiere che sono un fiore all’occhiello del territorio bolognese "Qui abbiamo numeri superiori rispetto al resto d’Italia". Pesano però i rincari dei materiali.

Automotive e Macchine   "Avanti tutta su ricerca e sviluppo  per mantenere il livello altissimo"

Automotive e Macchine "Avanti tutta su ricerca e sviluppo per mantenere il livello altissimo"

di Enrico Agnessi

Focus speciale sull’andamento delle filiere Automotive e Macchine durante l’evento di presentazione di Top 500, che si è svolto nei giorni scorsi all’Autodromo di Imola. I due settori, tra i fiori all’occhiello del territorio bolognese e regionale, sono da sempre capofila nell’innovazione tecnologica. E oggi si trovano di fronte sfide inedite, ma con almeno un paio di certezze: la consapevolezza di trovarsi in una terra forte, che corre più del resto del Paese, e la necessità di investire in ricerca e sviluppo per rimanere competitivi anche in futuro.

"La nostra filiera ha numeri superiori rispetto al resto d’Italia – sottolinea Stefano Scutigliani, presidente della filiera Macchine di Confindustria Emilia e Ceo di Metalcastello Spa –. Numero degli addetti e fatturati sono più alti della media. E lo stesso vale per l’incidenza dell’export. Quello tra Bologna, Modena e Ferrara è un triangolo magico. La puntualità nei pagamenti delle nostre aziende è sempre migliore rispetto altre realtà del settore. Abbiamo un immenso know-how che protegge e crea una barriera all’ingresso dei nuovi competitor. Bisogna però investire in ricerca e sviluppo se si vuole raggiungere l’obiettivo di mantenere l’eccellenza che abbiamo e portarci verso un futuro di grande successo".

Guardando i bilanci, da evidenziare come a livello provinciale i ricavi del settore, dopo la flessione avvenuta tra il 2019 e il 2020, abbiamo ricominciato a crescere significativamente, con un incremento medio del 16,6%, e in modo sostanzialmente uniforme per tutte le imprese del comparto, ritornando a livelli superiori di quelli registrati nel ultimo esercizio pre-pandemia.

Chiari segnali di ripartenza anche dal settore Automotive del territorio bolognese. La ripresa del trend di crescita dimensionale del settore risulta infatti evidente se si guarda al il fatturato aggregato delle imprese: è aumentato del 16,33% passando da 5,4 miliardi del 2020 a 6,3 miliardi dell’esercizio successivo. I dipendenti complessivamente impiegati dalle imprese del comparto sono stati pari a 9.574 unità nel 2021 rispetto alle 9.200 dell’anno prima.

"Nel nostro Paese, il settore auto rappresenta numeri molto importanti di Pil, addetti e gettito fiscale – rivendica Marco Stella, presidente filiera Automotive di Confindustria Emilia e Ceo di Dts Spa –. L’auto è il primo ‘datore di lavoro’ della manifattura, rappresenta oltre il 5% del prodotto interno lordo italiano e garantisce un gettito fiscale superiore ai 76 miliardi. Ecco perché quando si parla di manovre e legislazioni si toccano aspetti molto delicati".

Un quadro che si ripropone, in dimensioni più piccole, anche a livello locale. "Le aziende di Confindustria Emilia in questo settore sono 107, hanno in media un fatturato di 50 milioni e un centinaio di addetti – ricorda Stella –. Il livello di export, con un incidenza sul fatturato superiore al 50%, testimonia la salute del nostro settore a livello nazionale e regionale".

Non sono però solo rose e fiori. "Il 2022 non è stato indolore per la filiera auto – ammette Stella –. I prezzi dele materie prime hanno avuto rincari fortissimi. L’aumento dei fattori industriali e la scarsità nel reperimento dei prodotti hanno comportato costi non sempre distribuiti in maniera omogenea lungo tutta la filiera. Vedremo comunque dati interessanti da osservare l’anno prossimo".

Anche per l’Automotive, gli investimenti in ricerca e sviluppo risultano cruciali. "Le incertezze del momento creano volatilità nelle strategie – conclude il presidente filiera Automotive di Confindustria Emilia –, ma il nostro territorio è cresciuto negli anni continuando a lavorare e a investire su cose che possono continuare garantire un futuro al settore: innovazione, risorse umane, competenze e capacità interpretare e anticipare posizionamento sui trend dell’avvenire".