Digitalizzazione e sostenibilità "Ecco le strategie per il rilancio"

Roberto Sollevanti, partner PwC, sulle sfide future alla luce dello scenario economico lasciato dal 2022

di Marco Principini

PwC è un network presente in 155 Paesi del mondo, con quasi 328.000 professionisti impegnati a garantire qualità nei servizi di revisione, advisory e consulenza fiscale. L’obiettivo è creare fiducia nella società e risolvere problemi importanti, malgrado le criticità indotte dal conflitto tra Ucraina e Russia. Roberto Sollevanti, partner PwC Italia, responsabile Area centrale, illustra i risultati dell’analisi della congiuntura e le previsioni.

Sollevanti, come ha reagito l’economia italiana?

"Nonostante il contesto macroeconomico complesso, si è dimostrata resiliente e si stima sia cresciuta del +3,9% annuo. Tuttavia, l’instabilità del quadro globale, complicato anche dalle difficoltà di Cina e Stati Uniti, ha portato a un forte rallentamento della crescita nella seconda metà del 2022. La dipendenza dell’Eurozona dall’import di materie prime dalla Russia ha provocato un forte rialzo dei prezzi dell’energia che, propagandosi al resto dell’economia, ha causato un’inflazione molto elevata: 8,1% di media nel 2022".

Cosa ci aspetta quest’anno?

"Le previsioni macroeconomiche per il 2023 riflettono l’impatto delle difficoltà economiche dovute alla guerra in Ucraina: secondo la Banca d’Italia, il Pil italiano dovrebbe crescere del +0,6%, mentre per la Commissione europea la crescita dovrebbe essere del +0,3%. L’inflazione in Italia rimarrà alta, al +6,5%. Tutta l’area Euro risentirà profondamente dello scenario avverso: quest’anno l’Eurozona dovrebbe crescere solo del +0,3% e l’inflazione a livello europeo dovrebbe mantenersi sopra il 6%. Bisogna risalire agli anni ‘80 per trovare simili livelli di incremento del livello generale dei prezzi. Per riportare l’inflazione sotto controllo, le principali banche centrali del mondo hanno iniziato una serrata politica di rialzo dei tassi, con la Fed a fare da capofila. Questi incrementi nei tassi target si riverberano nei tassi di interesse sui prestiti delle banche a famiglie e imprese. Con un impatto ovviamente anche sulle Pmi".

Come invertire la tendenza?

"L’Italia è sempre più un Paese vecchio e spopolato, con un indice di natalità (1,25) ampiamente al di sotto della soglia naturale di sostituzione (2,1) e una popolazione anziana che è circa una volta e mezzo quella giovane. L’evoluzione demografica influisce direttamente sulla disponibilità di capitale umano. Inoltre secondo il rapporto Desi (Digital Economy and Society Index) 2022 l’Italia è diciottesima in Europa per digitalizzazione dell’economia e della società".

Cosa emerge dalla 26ª Annual Global Ceo Survey di PwC, che ha intervistato 4.410 Ceo, di cui 112 italiani?

"Circa il 45% dei Ceo italiani pensa che la propria azienda non sarà economicamente sostenibile tra 10 anni. Tra le priorità di cambiamento, il tema digitale, il modello di business e l’upskilling. I Ceo stanno tagliando i costi, ma il 62% dei Ceo italiani (contro il 60% a livello mondiale) non prevede di ridurre l’organico. La regolamentazione, i cambiamenti nella domanda da parte dei clienti, la carenza di competenze e la technology disruption sono considerate le maggiori sfide per la redditività nel lungo periodo. E il 66% (vs 58% a livello mondiale) sta sviluppando una strategia per ridurre le emissioni".