Economia al bivio "Export e investimenti trainano la ripresa Ma la guardia è alta"

L’incertezza finanziaria continua a minare i piani delle imprese. Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio:. "Lo scenario locale ha tenuto e si è riposizionato. Però restano nodi".

Economia al bivio  "Export e investimenti  trainano la ripresa  Ma la guardia è alta"

Economia al bivio "Export e investimenti trainano la ripresa Ma la guardia è alta"

di Federico Di Bisceglie

"Non può esserci crescita senza che qualcuno un po’ folle decida di correre il rischio e di investire per cambiare l’ordine delle cose. Questo individuo, uomo o donna, giovane o meno che sia, è l’imprenditore". Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di commercio di Ferrara, commenta così l’andamento positivo dell’economia ferrarese. Un vento che, nel 2022, ha spinto il valore aggiunto della nostra provincia fino ad un +4,6% e che si prevede sarà ancora positivo quest’anno (+0,8%).

Commissario Govoni, nell’anno appena trascorso avete gestito, direttamente e per conto dei Comuni, 13 bandi e finanziato quasi 2000 imprese con un investimento generato di oltre 8 milioni di euro. Quali i progetti finanziati con queste risorse?

"Abbiamo ultimato, nelle scorse settimane, la liquidazione dei contributi a tutte le imprese che hanno presentato domanda sui nostri bandi. E abbiamo varato, insieme ai Comuni della provincia, alla Camera di commercio di Ravenna e alle associazioni di categoria dei rispettivi territori, una serie di misure volte a lenire le preoccupazioni di tanti imprenditori alle prese con i rincari di luce e gas".

Dalle vostre indagini risulta che il 57% delle industrie ferraresi ha realizzato investimenti nel corso del 2022 mettendo in campo, nel 59% dei casi, risorse superiori rispetto al 2021. Come spiega questo trend positivo?

"Gran parte delle nostre imprese non ha smesso di credere nel futuro e di portare avanti piani di investimento, seppur in uno scenario funestato dall’incertezza internazionale, da un conflitto bellico tutt’ora in corso e da costi dell’energia ancora lontani da livelli che si possano ritenere anche solo accettabili. Sono molte le transizioni in atto che stanno mettendo alla prova gli imprenditori: da quella digitale, a quella ecologica fino a quella energetica. In un momento così delicato non possiamo permetterci passi falsi nella politica economica, soprattutto in un quadro di aumenti di tassi di interesse e di crescente incertezza finanziaria a causa delle notizie che arrivano dal sistema bancario internazionale".

L’export ferrarese è da tempo oltre i livelli pre Covid. Nel 2022 le vendite sui mercati internazionali hanno sfiorato i 3 miliardi di euro, e sono cresciute rispetto all’anno scorso quasi del 13%. Quale è la chiave di lettura per interpretare questo fenomeno?

"L’export è (e resta) un grande fattore di resilienza per la nostra provincia, ma i dati vanno interpretati con una doppia chiave di lettura. La prima è sicuramente quella che ci conferma la tenuta dei fondamentali dell’economia locale, capace di cogliere ogni spiraglio congiunturale per inseguire la crescita, riposizionarsi sui mercati e adattarsi con estrema flessibilità ai contesti internazionali, anche i più complicati come l’attuale. La seconda chiave di lettura, però, è quella che ci porta alla prudenza. La risalita produttiva degli ultimi mesi va, infatti, inquadrata in un rimbalzo rispetto al periodo della pandemia e i problemi che frenano la competitività delle nostre imprese rimangono tutti sul tavolo. Se è vero, ad esempio, che le quotazioni energetiche sono in calo, è altrettanto vero che stiamo lavorando con livelli di costo comunque superiori di tre volte quelli dell’estate 2021, con un’inflazione che ha inciso anche sul valore delle esportazioni".

Ancora adesso assistiamo al paradosso di un’occupazione sotto il livello pre-crisi mentre molti sono gli imprenditori ferraresi che vi segnalano difficoltà nel reperire i profili di cui hanno bisogno. Come rispondere agli imprenditori?

"Il mancato incontro tra domanda e offerta, che a marzo ha riguardato il 56% delle entrate previste, un valore superiore di circa 6 punti percentuali rispetto a un anno fa, è una delle grandi strozzature del mercato del lavoro italiano. Anche per questo abbiamo lanciato nei mesi scorsi la piattaforma ExcelsiOrienta e realizzato la guida #Fai la scelta giusta, un video e una mappa di ultima generazione per aiutare gli studenti ad orientarsi meglio nel mondo del lavoro, in modo da scegliere il percorso di studi più adeguato alle proprie attitudini e alle esigenze delle imprese".

A Ferrara, ancor più che in Italia, è emergenza demografica. Anche questo impatta sulla crescita.

"Il calo delle nascite nella nostra provincia tra il 2010 e il 2022 è stato del -53,3% e la quota di popolazione attiva (15-64 anni) sul territorio è scesa dal 63,5% al 61% e quella dai 65 anni in su è passata dal 25,7% al 28,6%. Ma invertire la rotta si può, strumenti e misure per uscire dalla trappola demografica esistono e sono già stati sperimentati con successo in Europa. Anche per questo stiamo mettendo a punto un importante pacchetto di risorse a sostegno del welfare e della genitorialità".

Il presidente Bonaccini ha firmato il decreto che porterà all’accorpamento delle Camere di commercio di Ferrara e Ravenna. Si apre una nuova stagione: quali sono le sue aspettative?

"La nuova Camera di commercio, che potrà contare su poco meno di 90.000 imprese e proventi superiori agli 8 milioni di euro, sarà ancora più forte perché nascerà sulle fondamenta delle due Camere di origine e ne manterrà le radici e le buone prassi, esprimendo le ambizioni di un territorio più ampio e articolato che ha l’aspirazione e le competenze per contribuire a traghettare la Regione Emilia- Romagna ed il Paese verso la ripresa. Preserveremo, inoltre, tutte le attuali sedi per garantire quel presidio territoriale di prossimità che le imprese richiedono a gran voce".