Le tre priorità per il 2023 "Ambiente, sociale e transizione tecnologica"

"Resilienza e tenuta". Sono le qualità messe in campo dalle realtà associate a Confcooperative in un 2022 caratterizzato dall’inflazione galoppante, dall’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia, e dal perdurare del conflitto russo-ucraino. "Pur riducendo i margini, la cooperazione bolognese non ha mostrato segni di cedimento", afferma Daniele Ravaglia, ultimo presidente di Confcooperative Bologna prima della fusione con Modena e Reggio Emilia e la nascita di Terre d’Emilia di cui è oggi vicepresidente e riferimento per il territorio bolognese e a cui ha portato ’in dono’ una realtà composta da 186 coop, 100.000 soci (compresi quelli delle Bcc), 20.500 addetti e un fatturato complessivo di 4,8 miliardi di euro.

Son tutte rose, quindi?

"Così come nel resto del sistema economico, anche in casa nostra, gli impatti della pandemia e del caro bollette non sono omogenei. Penso in particolare al trasporto persone, alla cultura e allo sport, ma anche alle scuole paritarie o ai servizi socio-assistenziali delle coop sociali, realtà che più delle altre stanno soffrendo particolarmente l’attuale stato di cose".

Che annata si prospetta?

"Il 2023 sarà un anno impegnativo, di incertezza e trasformazione. Le coop dovranno affrontare e farsi carico, nei processi produttivi e organizzativi della transizione energetica, di quella tecnologica verso il digitale e degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale".

Cosa ha fatto l’associazione per facilitarla?

"Per quanto riguarda l’innovazione, Confcooperative Emilia-Romagna è diventata socia della Fondazione Ifab con l’obiettivo di avvicinare le proprie imprese alla possibilità di utilizzo dell’enorme potenza di calcolo di Leonardo al Tecnopolo. Sono sfide imprescindibili per essere competitivi e innovativi. Saranno necessarie anche risorse da investire. Questo processo però costituirà anche l’occasione per rinnovare e rendere attuale la mission cooperativa".

Come si potrà sostenere la sfida?

"Ci aspettiamo, tra le varie, anche decisioni governative sulla detassazione delle attività di welfare e dei premi di produttività. Così come che il pubblico riveda i criteri di assegnazione degli appalti evitando gare al massimo ribasso quando la componente in gara è prevalentemente il lavoro, evitando così di far pagare possibili risparmi a persone che già detengono redditi bassi. Infine ci aspettiamo che la forte inflazione che ha determinato significativi costi alle imprese, almeno in parte venga riconosciuta sugli importi di gara che non prevedevano un così rapido incremento dei prezzi".

In che veste continuerete ad affiancare i soci?

"Le nostre cooperative possono contare ora su Confcooperative Terre d’Emilia, che abbiamo costituito in tempi davvero da record (2 anni) e per la quale nel corso del 2022 abbiamo adottato, senza voti contrari, tutte le deliberazioni e le decisioni necessarie. E accanto a noi ci sarà B.MORE-Servizi per l’impresa, il nuovo grande Centro servizi che ho l’onore di presiedere e che parte con 900 aziende clienti, 160 dipendenti e 10 milioni di fatturato".

c. d.