Giro d'Italia 2019 Ravenna Modena, un boato per la vittoria di Demare

La tappa ha visto il successo in volata del francese. Clamorosa caduta nel finale di alcuni ciclisti: coinvolto Ackermann

La vittoria di Demare (Lapresse)

La vittoria di Demare (Lapresse)

Bologna, 21 maggio 2019 - Il Giro d’Italia ha osservato ieri la sua prima giornata di riposo dopo tappe dure e soprattutto molto piovose, ma oggi, martedì 21 maggio, la carovana rosa ha ricominciato a pedalare attraversando l’Emilia Romagna.

Sono state mostrate le bellezze della regione, si è parlato di enogastronomia ed è stato ricordato anche il sisma che nel 2012 che colpì gravemente quei territori. Ricordo che è scattato in automatico quando la carovana ha tagliato il traguardo volante di Crevalcore, proprio il giorno dopo dello scoccare del settimo anniversario da quella frattura indelebile. Una frattura che conta 26 vittime, 55 Comuni colpiti 55 e 4 capoluoghi (Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Bologna).

image Da Ravenna a Modena (decima tappa), i ciclisti hanno affrontato 145 km di una frazione che si presentava come corta, piattissima e senza un minimo pretesto per un Gran premio della montagna, tra lunghi rettilinei nel cuore della Pianura Padana e un traguardo fatto apposta per i velocisti.

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La partenza a Ravenna

Alla partenza della tappa, questa mattina si è radunata una folla di sportivi e di curiosi. Per il ‘foglio firma’ in piazza del Popolo, gli appassionati hanno potuto ammirare dal vivo e da vicino tutti i 163 protagonisti rimasti in gara. Per la città di Ravenna è stato un momento di grande partecipazione. Una volta partiti, i ‘girini’ hanno salutato la folla che si era data appuntamento lungo il percorso cittadino – in particolare lungo via di Roma e nei pressi di Porta Nuova, fino a Borgo Montone, dove di fatto è stato dato lo start alle 13.59. Fra i più acclamati, Vincenzo Nibali, vincitore del Giro nel 2013 e nel 2016, ma anche Elia Viviani, campione d’Italia in carica. Suggestiva la sfilata dei ciclisti, ma anche quella delle ammiraglie e dei van al seguito. Per qualche ora, la città di Ravenna si è praticamente fermata. In giro per le vie del centro e del primo circondario, solo biciclette e qualche auto. Inoltre, tra la gente si aggirava anche Davide Cassani, ct della nazionale che a Ravenna è di casa e Gianni Motta, vincitore del Giro d'Italia del 1966, di un Giro di Lombardia, di tre Giri dell'Emilia.

Fermento per il Giro d'Italia che parte da Ravenna

Il Giro è stato anche l'occasione per riflettere e per premiare gesti eroici. Ecco che a Ravenna il responsabile dell'Esercizio del Tronco di Bologna Autostrade Davide Bergantin ha dato un particolare riconoscimento all'assistente capo Federica Galletto e all'agente Francesco Messina della Polizia di Stato per aver salvato la vita a un uomo che stava per tentare il suicidio sull'autostrada. Michele Di Genova, assistente al traffico DIrezione Tronco Bologna che il 6 agosto scorso, quando esplose la cisterna in Autostrada, si attivò immediatamente per chiudere tutti gli accessi e garantire la sicurezza degli automobilisti. 

L'arrivo a Modena

Anche Modena ha accolto il Giro in parata, con un rettilineo di 2 km vestito di persone stipate alle transenne per essere testimoni di un'altra tappa storica dell'edizione 102 e, visitatissimo, è stato anche l'open village con gli stand degli sponsor. Tutti davanti al maxischermo posto ai 200 metri dell'arrivo per vedere la corsa e, poi, l'ora x della volata. L'urlo del pubbico alla caduta di alcuni ciclisti (a pochi metri dall'arrivo, fra i corridori finiti a terra, oltre al tedesco Ackermann, in maglia ciclamino e vincitore di due tappe, anche Matteo Moschetti, Simone Consonni e Jakub Mareczko) si è poi trasformato in un boato per la volata vinta da Arnaud Demare (Fdj) e poi in applauso al passaggio di Ackermann con addosso i segni della caduta, la divisa sbrindellata e le ferite. Perchè un ciclista si rialza. Sempre. Una tappa baciata dal sole, col traguardo tagliato appena in tempo prima di un forte temporale, dove gli emiliani sono stati protagonisti con la lunghissima fuga del modenese Luca Covili (Bardiani) e da una vittoria anche dal sapore emiliano perchè a pilotare al trionfo Demare è stato proprio il piacentino Jacopo Guarnieri; mentre Manuel Belletti ha chiuso al sesto posto.

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Demare: "Una volata come piace a me"

"Sapevo che sarebbe stata una volata molto veloce, al termine di una tappa molto nervosa che richiedeva essere davanti al gruppo agli ultimi km per evitare cadute - ha detto Demare - ho potuto contare su un'eccellente lavoro dei miei compagni e di un Guarnieri eccezionale. La volata è stata come piace a me: aperta, in piena velocità e senza toccare i freni. Domani, la Carpi-Novi Ligure sarà un'altra occasione buona per noi velocisti. C'è chi dice che finora è un Giro noioso ma, veniamo da una prima settimana dura, con condizioni meteo complicate. Siamo umani e dobbiamo recuperare gli sforzi".

"Un giorno in più in rosa. Continuerò a dare il massimo - dice determinato Valerio Conti, giovane frizzante ma determinato leader della classifica generale -, l'esperienza mi ha insegnato che in giorni così non bisogna prendere rischi perché è più facile succedano cadute".

Protagonista di giornata, Luca Covili di Pavullo nel Frignano e portacolori dell'emiliana Bardiani. "Volevo andare in fuga nella tappa di casa ed anche la squadra ha deciso che oggi toccasse a me - ha detto Covili, che si è anche aggiudicato il traguardo volante di San Giovanni in Persiceto -. Sono stato il primo ad attaccare ed è stata una bella soddisfazione mettersi in luce proprio nella tappa di casa davanti ad amici e famigliari che mi aspettavano al traguardo. È stato un grande aiuto morale. Sentire il tifo della gente è quello che ci dà ancora più forza per andare avanti"

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Risultato della tappa e classifica

RISULTATO FINALE

1 - Arnaud Demare (Groupama - FDJ) - 145 km in 3h36’07”, media 40.256 km/h

2 - Elia Viviani (Deceuninck - Quick-Step) s.t.

3 - Rüdiger Selig (Bora - Hansgrohe) s.t.

MAGLIE

Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel - Valerio Conti (UAE Team Emirates)

Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo - Pascal Ackermann (Bora - Hansgrohe)

Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Giulio Ciccone (Trek - Segafredo)

Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin - Nans Peters (AG2R La Mondiale)

CLASSIFICA GENERALE

1 - Valerio Conti (UAE Team Emirates) 

2 - Primoz Roglic (Team Jumbo - Visma) a 1'50"

3 - Nans Peters (AG2R La Mondiale) a 2'21"

 

Corsa e storia

Anche questa tappa permette un salto nella storia, non solo delle due ruote. A Ravenna, infatti, il pensiero va al Giro d’Italia dilettanti con la S.C. Rinascita Ravenna, alle importanti iniziative per la sicurezza del G.S. Progetti Scorta di Silvano Antonelli ma anche agli arrivi del Giro dal 1931 al 2011 che videro trionfanti Learco Guerra, Cino Cinelli, Pasquale Fornara, Pietro Zoppas, Gigi Sgarbozza, Marino Basso, Alessandro Petacchi e Mark Cavendish.

Proseguendo la pedalata, c’è Russi con il ricordo di Luciano Pezzi, direttore sportivo di Gimondi e Pantani; Bagnacavallo con il giornalista Leonardo Longaresi, il pugile Francesco Damiani e il “Passatore” Stefano Pelloni, citato da Giovanni Pascoli; Lugo con il celebre aviatore Francesco Baracca; la zona di Sala Bolognese dov’è nato il direttore sportivo Primo Franchini; Crevalcore con il calciatore e allenatore Gigi Simoni, che vanta il primato assoluto di sette promozioni in serie A.

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Con Bomporto si parla ancora di calcio con i fratelli Sentimenti dei primi del ‘900 e Ugo Tomeazzi, ma anche il ciclista Walter Generati, professionista dal 1936 al 1952, vincitore di due tappe al Giro e una al Tour. Giunti a Modena, invece, spicca il nome del ciclista Claudio Vandelli, oro nel quartetto della 100 km alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, e quello del fratello Maurizio. Poi, è inevitabile il pensiero ad Enzo Ferrari, genio fondatore della casa automobilistica.

L’arrivo di questa decima frazione ricorda anche i nomi noti che al Giro hanno alzato le braccia proprio a Modena, dal lontano successo di Piemontesi nel 1928, Coppi nel leggendario 1940, Conte nel 1949, Magni nel 1953, Van Looy nel 1961, Sercu nel 1974 e Gisiger nel 1985.