Confindustria Veneto, approvata la fusione tra Padova, Treviso, Venezia e Rovigo

L'unione delle realtà imprenditoriali è destinata a creare la seconda aggregazione più importante d'Italia. Con 5mila aziende, il territorio allargato generfa il 58,2% del valore aggiunto del Veneto e il 5,4% di quello nazionale

La fusione di Confindustria Veneto e Friuli-Venezia Giulia avverrà entro due anni

La fusione di Confindustria Veneto e Friuli-Venezia Giulia avverrà entro due anni

Venezia, 13 settembre - I consigli di Confindustria Venezia dell'Area Metropolitana di Venezia e Rovigo, riuniti martedì 13 settembre in seduta congiunta a Villa Braida a Mogliano Veneto e di Veneto centro (Padova e Treviso) hanno approvato all'unanimità il progetto di aggregazione tra le due associazioni. Con l'aggregazione, che nei termini del piano avrà efficacia dal 1° gennaio 2023.

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I numeri

Il nuovo e unitario soggetto associativo d'area vasta conterà 5.000 imprese, con circa 260.000 addetti. Diventa così, nel ranking, la seconda associazione del sistema Confindustria a livello nazionale, inserite in un territorio che genera il 58,2% del valore aggiunto del Veneto e il 5,4% di quello nazionale (86 miliardi di euro).

I motivi della fusione

"Nel pieno delle crisi che stiamo attraversando e di una campagna elettorale divisiva, ancora una volta gli imprenditori danno un messaggio di coraggio e responsabilità. La complessità richiede innovazioni di sistema, anche alla rappresentanza associativa, l'ambizione di progettare un futuro comune – dichiara Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Veneto centro -. È questo il significato del processo di integrazione che stiamo costruendo, forte del consenso delle piccole e grandi imprese associate, e che ci auguriamo possa essere riferimento positivo oltre il perimetro associativo".

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"Oggi possiamo provare a farlo insieme - continua - dando concreta attuazione e identità-conclude Destro-ad un'unica realtà allargata metropolitana capace di costruire un'offerta di vita e di lavoro a tanti giovani, manager, imprese e investitori, di valorizzare le peculiarità di ogni territorio in un'ottica integrata, di collegarli alle aree più dinamiche, in Italia e in Europa, con l'obiettivo di generare crescita per tutti".