Funghi porcini, raccolta eccezionale dal Veneto alla Campania. Coldiretti: +50%

Nei boschi italiani scatta la corsa anche a finferli, trombette e chiodini. Le buone regole da seguire pre non correre rischi

Funghi, tempo di raccolta

Funghi, tempo di raccolta

Venezia, 11 settembre 2022 - Scatta la corsa a porcini, finferli, trombette, chiodini nei boschi italiani. Dopo la siccità, i danni del maltempo e il ritorno del caldo la stagione promette una raccolta eccezionale, che in alcuni casi arrivano ad aumentare di un +50% rispetto l`anno scorso, secondo Coldiretti. Una buona annata favorita, infatti, dalle ultime piogge che hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi, da Nord a Sud a macchia di leopardo. 

E` quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sull`inizio delle attività di ricerca lungo la penisola. Grazie alle piogge intervallate dal sole e caldo nei boschi d`Italia la stagione dei funghi sta iniziando a correre, pur con differenze fra regione e regione a causa delle siccità estiva, degli incendi e degli eventi estremi. 

La raccolta in Veneto

"In Veneto - spiega Coldiretti - le montagne sono ricche di funghi ed è boom sulle Dolomiti di porcini, finferli, mazze da tamburo e imbutini, dal Bellunese all`Altopiano di Asiago dove i boschi si stanno riprendendo dalle ferite dell`uragano Vaia, dal Cansiglio al Comelico, dall`Altopiano di Asiago al Vicentino fino ai Lessini". 

Boom di porcini in Campania 

"In Campania - evidenzia Coldiretti - dal Matese al Cilento stagione funghi fantastica con +50% fra porcini e altre varietà. Un trend che coinvolge anche la Calabria dove si stima un aumento percentuale rispetto all`anno scorso del +30%". 

Partita la stagione in Lombardia

In Lombardia la stagione è appena partita con quantità di funghi ancora limitate e un ritardo di oltre 20 giorni a seconda delle zone a causa della siccità anche se da qualche giorno si assiste nel bresciano ad una buona produzione di porcini in alta quota (1500 slm circa) e con il cambio delle temperature, qualche pioggia che finalmente è arrivata, ora anche a quote inferiori. 

In Toscana al momento non ci sono ancora le condizioni ottimali per nascite diffuse e generose su tutto il territorio, tranne qualche eccezione. In Umbria si spera in una ripresa a breve per le varietà autunnali perchè fino a metà giugno c`è stata una raccolta di porcini, galletti e prataioli a "macchia di leopardo" poi la siccità ha bloccato tutto.

La raccolta nelle altre regioni

Dall'Emilia alle Marche, dal Piemonte alla Liguria si spera nella pioggia per far uscire allo scoperto la gran parte funghi anche se qualcuno inizia a spuntare.  "Un'opportunità anche per gli 8,8 milioni gli italiani che - sottolinea  Coldiretti - hanno scelto di trascorrere almeno parte delle vacanze a settembre, mese ideale proprio per il turismo ambientale e le passeggiate in montagna, nei parchi e nelle campagne rispetto alle mete tradizionali. Se sono in molti a cogliere l`occasione per andare alla ricerca nei boschi c'è anche chi si "accontenta" di partecipare ai tenti appuntamenti gastronomici dedicati ai funghi con feste paesane e sagre".  

Una risorsa per il Paese

La nascita di porcini, chiodini, finferli e altre varietà per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all`interno del bosco. "I funghi rappresentano una risorsa importante per un Paese come l'Italia che può contare su circa 11,4 milioni di ettari di bosco che copre il 40% della superficie del Paese, segnati spesso purtroppo - precisa la Coldiretti - dall`abbandono, incuria e dall`azione criminale dei piromani che nel 2022 hanno scatenato quasi 400 grandi incendi distruggendo migliaia di ettari di territorio pregiudicando in quelle zone anche la nascita e la raccolta dei funghi".

Le regole da seguire

Come per tutte le attività nel bosco è però necessario evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica. 

Il decalogo del "Cacciatore di funghi" di Coldiretti 

  • Documentarsi sull'itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche
  • Comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria
  • Attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia
  • Consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo
  • In caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati
  • Usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo
  • Non raccogliere funghi sconosciuti
  • Verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali
  • Pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio
  • Per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo  

I mercati di Campagna Amica 

Per i meno avventurosi il consiglio è comunque quello di recarsi nei mercati di Campagna Amica dove molto spesso è possibile acquistare anche funghi coltivati. In questo caso la Coldiretti invita a verificare l`indicazione il luogo di raccolta o coltivazione, dell'origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente.

Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e che l`indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, compresi tartufi e funghi spontanei.

"Una garanzia per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare. I funghi sono ricchi di proteine e fibre, poco calorici, poveri di sodio e ricchi di potassio e in Italia durante l`anno - conclude Coldiretti - se ne consumano in media circa un chilo a testa".