Covid Veneto, oggi 16 febbraio. Zaia: "Numeri da zona bianca, dal 7 marzo sarà ufficiale"

Se i nuovi dati continueranno ad avere conferme, dal 7 marzo saremo in zona bianca: un segnale non da poco”, sottolinea Zaia. Oggi nuovo calo dei contagi: 5.181 i nuovi casi, quasi 87mila le persone in isolamento. Tasso di incidenza al 6,61%, Rt sotto l'1. Sul green pass, Zaia: "Sarà abolito quando saremo in sicurezza, ma questa fase non lo siamo”.

Venezia, 16 febbraio 2022 – “Siamo in totale zona bianca”. È un’ottima notizia quella annunciata oggi in diretta dal governatore Luca Zaia, che ha snocciolato dati e grafici dai risultati incoraggianti. “Il nostro modello matematico ci dice che fra 7 giorni la situazione Covid va verso il precipizio, ma questa volta positivo. Se i nuovi dati continueranno ad avere conferme, dal 7 marzo siamo in zona bianca: un segnale non da poco”, aggiunge. Ma non solo. “Il modello matematico indica che la prossima settimana dovremmo avere 759 persone ricoverate in area medica, con un dimezzamento presenze quindi, e 29 nelle terapie intensive”.

Il bollettino delle Marche - Quando fare il tampone per quarantena e isolamento

Sull’abolizione del green pass, la posizione di Zaia è chiara. “Penso che il green pass sparirà, ma pensare di abolirlo nel giro di qualche giorno o settimana sarebbe il sintomo di un progetto sporadico. Immagino che non si risolva nel giro di qualche settimana. Quando non servirà più sarà eliminato, ma non mi sembra che in questa fase fare o non fare il vaccino sia ininfluente. Sarà abolito quando saremo in sicurezza, ma questa fase non lo siamo”. In Veneto i soggetti tra i 50 e i 69 anni che non si sono vaccinati contro il Covid sono circa 131mila, ma di questi circa 54mila hanno preso il virus e sono poi guariti.

Sommario: 

Sanità, via libera alle visite nei reparti

Con l’alleggerimento della situazione, le aziende ospedaliere hanno iniziato ad aprire i reparti ai familiari dei pazienti. "Noi abbiamo dato disposizioni che, salvo problemi di forza maggiore, gli ospedali siano aperti alle visite. I cittadini hanno diritto di fare le visite ai loro conoscenti che sono ricoverati. Non ci sono motivazioni valide per stare ancora a far tribolare i familiari per le visite”. Ormai gli ingressi in ospedale sono contingentati da due anni, l’asticella dell’allarme è rimasta alzata ovunque.

Serve attenzione e regole precise per mantenere alta la sicurezza. “I familiari, dal canto loro devono capire che ci sono delle regole da rispettare. Non è che possiamo andare con il pullman a fare la visita al nonno, ci va una persona, ci si dà il turno, non ci si ferma tutto il giorno se il reparto prevede 10 minuti o un quarto d'ora. Vi ricordo che abbiamo circa 9mila ricoverati tutti i giorni e quindi vuol dire che se tutti hanno una visita immaginate che folla entra negli ospedali tutti i giorni", ha sottolineato il governatore.

Ospedali, liste d'attesa da smaltire

Con il rallentare della pandemia, il Veneto riattiva l'attività ospedaliera sospesa o rallentata. "Ci sono 264mila prestazioni e 30mila interventi chirurgici di elezione da recuperare", spiega l'assessora regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, che si dice "fiduciosa", in quanto "la scorsa estate, in un paio di mesi, abbiamo recuperato un bel po' di prestazioni".

Certo, "bisognerebbe evitare di enfatizzare il fatto che i privati accreditati vengono coinvolti per smaltire liste di attesa", aggiunge Zaia. "In giunta, abbiamo inserito una partita di 10 milioni in Azienda Zero, a cui le singole Ulss potranno accedere per pagare le prestazioni aggiuntive dai privati per smaltire le liste di attesa", precisa infine Lanzarin. Tra l'altro, Azienda Zero ha aperto nuovi concorsi per l'assunzione di 35 lavoratori

Covid Veneto, i dati del 16 febbraio 2022
Covid Veneto, i dati del 16 febbraio 2022

Il bollettino di oggi

A supporto di queste parole, Zaia ha portato i numeri del bollettino Covid di oggi. Dopo i 7mila casi di ieri, nelle ultime 24 ore le Ulss hanno registrato 5.181 nuovi casi, per un totale di 87.756 le persone in isolamento. Il tasso di incidenza è al 6,61% –  sottolinea il presidente – e siamo tra le regioni con il dato più basso. Finalmente l’Rt è sceso sotto l’1: siamo a 0,92, fino a poco tempo fa sembrava un miraggio”.

Migliora anche le pressione sugli ospedali. È sceso a 1.494 il numero totale dei ricoverati, di cui 1.371 in area medica (-13 rispetto a ieri) e 123 in terapia intensiva (-5). “Le curve ci dicono che l’infezione sta regredendo, in questa fase i contagi non si traducono più in ospedalizzazioni aggressive. Arrivata all’apice, la curva dei contagi sta crollando”. E questo, secondo Zaia, è anche merito dei vaccini. “La remissione dei ricoveri che stiamo vivendo è l’effetto dovuto ai molti vaccinati. Abbiamo l’89,2% di veneti che hanno avuto il vaccino e dei quali 32,9% è sotto i 12 anni”, sottolinea Zaia.

Province: cosa emerge dai dati di oggi

Scende ancora la curva dei contagi in Veneto, un calo che si riflette in tutte le province: migliorano le zone che negli ultimi mesi sono risultate le più colpite dal virus, così come scendono progressivamente i contagi nelle altre zone. E, infatti, Padova oggi registra soltanto 1.039 nuovi casi, più di 400 in meno rispetto a ieri. Sono invece 14.393 i padovani in isolamento in tutta la provincia. Nelle ultime 24 ore, Treviso registra 1.006 nuovi positivi (-79 rispetto a ieri) che, al netto dei guariti, portano a 12.375 il totale degli attuali contagiati.

Numero tondo nella Città metropolitana di Venezia, dove sono risultati positivi mille tamponi, per un totale di 13.913 persone in isolamento, a casa o in ospedale. Verona rimane la zona con il più alto numero di cittadini in isolamento: oggi sono 18.354fino a pochi giorni fa il conteggio era sopra la soglia dei 34mila positivi – 34.153, mentre i casi registrati oggi nel bollettino diramato dall’Unità di crisi regionale sono invece 864. Sotto il migliaio anche i casi emersi oggi a Vicenza: 856. E il totale dei provvedimenti di isolamento disposti dall’Asl arriva a quota 14.744.

A Belluno, record di ribasso. Sono solo 154 i positivi di oggi, il numero più basso da mesi, con 2.909 contagi in tutto: anche questo è il dato più basso di tutta la regione. Nella provincia di Rovigo si registrano, nelle ultime 24 ore, 223 nuovi casi, che portano a 3.120 il totale dei contagiati.

Due anni di pandemia: cosa è cambiato

Lunedì 21 febbraio saranno passati esattamente due anni dalla prima vittima dovuta al Covid in Veneto, e in tutta Italia, e il presidente della Regione Luca Zaia terrà una conferenza stampa per comunicare le sue riflessioni sulla pandemia. Intanto, però, anticipa qualche pensiero, ovvero il fatto che la pandemia ha evidenziato che "la sanità va ridisegnata", cosa che non va fatta prendendo come unità di misura "la piena storica", perché altrimenti "si rischia di sballare", ma partendo dalla consapevolezza che "servono modelli molto più flessibili".

Zaia ha poi ricordato i due anni di pandemia, iniziata il 21 febbraio 2020, facendo un parallelismo con la peste di Venezia, durata a lungo perché “ai tempi non c’erano farmaci, vaccini e terapie intensive”. E ha aggiunto: “Siamo fortunati a vivere in un momento storico in cui ci sono dei farmaci” per curare. Che la situazione stia migliorando lo dicono i numeri. “Solo il primo anno abbiamo avuto 9.551 morti, il secondo sono stati 4.086 con un numero di positivi però decuplicato. Abbiamo dimesso quasi a 30mila persone”. Oggi sono 30 i decessi registrati nel bollettino emesso dall’Unità di crisi regionale, un dato che fa alzare a 13.637 il totale delle vittime degli ultimi due anni.

C’era una grande attesa sui dati di oggi, dopo l’improvvisa impennata di ieri – con i contagi passati da 2 a 7mila casi in sole 24 ore – i veneti hanno seguito gli annunci di Zaia per capire se l’aumento dei casi fosse dovuto essenzialmente alla ripresa dell’attività di testing o se dietro a quella curva si possa nascondere una ripresa dei contagi. Secondo il monitoraggio Agenas, negli ospedali italiani restano stabili le percentuali di posti letto occupati da pazienti Covid sia in terapia intensiva che nei reparti di area medica, rispettivamente al 12% e al 24%. Il Veneto si conferma al di sotto della media nazionale con i reparti d’urgenza al 7% e le aree mediche al 15%.

La ultime novità: riguarda la diretta di Zaia

Cosa è successo nelle ultime 24 ore

Per la prima volta da mesi, ieri il numero dei veneti in isolamento è sceso sotto la soglia dei 100mila casi: 97.194 per l’esattezza. Sembra invece impantanata la campagna vaccinale, ormai agli sgoccioli. Dopo l’afflusso di massa degli ultimi mesi, nelle ultime ore è stato registrato per la prima volta un record negativo di somministrazioni. Il bollettino di ieri, che registra le somministrazioni del giorno precedente, segnava 9.685 dosi in tutto, un dato notevolmente al ribasso rispetto alle 21.402 di sabato scorso. Un dato preoccupante è quello delle prime dosi, con 385 persone che si sono presentate agli hub vaccinali del Veneto nella giornata di lunedì, contro le 1.035 inoculate sabato scorso. La popolazione residente con doppio vaccino è pari all'80,9%, quella con terza dose è il 61,6%.

Obbligo vaccinale over 50, fino a quando

C’è attesa per l’arrivo in Veneto di Novavax, il vaccino a base di proteine ricombinanti, ovvero manipolate per favorirne la produzione, piace infatti ai no-vax. È questione di giorni, come ha recentemente annunciato da Zaia, a breve potrebbe emergere qualche novità. “appena abbiamo il vaccino, apriremo linee dedicate a Novavax”, aveva detto il governatore dopo l’incontro con il generale Figliuolo. E aveva anche aggiunto: "Abbiamo tante richieste, incrociamo le dita per l'arrivo di Novavax". In Veneto ci sono ancora 450mila persone non vaccinate, di cui 161mila over 50.

Bollettino in aggiornamento