West Nile, aumentano i contagi in Veneto: 380 i casi accertati. Il bollettino in Pdf

Le infezioni rilevate in tutta la regione sono 59 inpiù rispetto alla scorsa settimana. Le aree più critiche a Padova e nelle due zone rosse di Venezia e Spinea. Sono 21 i casi di febbre Dengue

Venezia, 16 settembre 2022 – Continuano a crescere i contagi di West Nile nel Veneto, sono 380 i casi di infezione registrati negli ultimi giorni: 59 in più della scorsa settimana. Si tratta di 238 persone che hanno accusato febbre del Nilo – erano 193 la settimana scorsa, quindi sono 45 i nuovi episodi febbrili scoperti dai sanitari negli ultimi giorni – e 142 pazienti gravi che hanno invece riportato i sintomi della forma neuroinvasiva (+14).

West Nile Veneto, i dati del 16 settembre 2022
West Nile Veneto, i dati del 16 settembre 2022

Sono questi i dati contenuti nel bollettino numero 9 di Sorveglianza delle Arbovirosi, emesso oggi dalla Direzione regionale di prevenzione. Sono 29 i casi confermati nei donatori di sangue che vengono testati prima della donazione. Rispetto alla settimana scorsa, i decessi salgono a 17 (2 in più). Le situazioni più critiche a Padova e nel Veneziano, con le due zone rosse di Venezia e Spinea, dove sono stati avviati piani straordinari di disinfestazione.

Febbre Dengue: 21 casi

Il bollettino del Veneto riporta anche i numeri della diffusione delle altre virosi. Da segnalare, un caso in più di febbre Dengue – causata dal virus Dengue che registra in totale 21 casi, tutti provenienti da paesi esteri: Brasile, Cuba, Kenya, Maldive, Sri Lanka, Nepal, Thailandia e Togo. Il bollettino illustra, infine, una serie di informazioni utili per prevenire la puntura delle zanzare che, se infette, possono provocare le varie patologie. Tra le forme più gravi, febbre emorragica e choc.

Il bollettino in pdf

West Nile: cos’è e come si manifesta

La febbre del Nilo è provocata dal virus West-Nile, trasmesso dalla puntura di zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le zanzare appartengono al genere Culex (specie C. pipiens), mentre come serbatoio di infezione sono state identificate oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere da alcuni giorni a qualche mese.

La maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi (80%). Le forme sintomatiche si manifestano con sintomi simil-influenzali lievi: febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo. Meno dell’1% sviluppa una malattia neuroinvasiva, come meningite, encefalite o paralisi flaccida. Il rischio di malattia neuroinvasiva aumenta con l’età ed è più elevato fra gli adulti di oltre 60 anni di età.