Maltempo, allerta gialla in Veneto e acqua alta a Venezia. Allarme degli apicoltori: “Questa primavera addio miele”

Previsti 110 centimetri a Venezia, fiumi ingrossati e neve da quota 1.700 metri. La primavera che non inizia mette in crisi l’apicoltura veneta che chiede lo stato di emergenza

Maltempo, allerta gialla in Veneto (foto d'archivio)

Maltempo, allerta gialla in Veneto (foto d'archivio)

Venezia, 2 maggio 2024 – Prosegue il maltempo in Veneto e oggi è scattata l’allerta gialla nella regione per precipitazioni diffuse anche con forti temporali. E dopo un inverno troppo caldo e una primavera che non inizia, un ulteriore allarme sugli effetti negativi dei cambiamenti climatici arriva dagli apicoltori del Veneto, un settore che sta soffrendo e annuncia una crisi nella produzione del miele primaverile. 

Allerta gialla in Veneto

Una nuova area perturbata arrivata ieri sull’Italia fa proseguire una fase di spiccato maltempo ad iniziare dal Nord-Ovest ed estendendosi sul Nord-Est. Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata valutata per la giornata di oggi, giovedì 2 maggio, allerta gialla sul Veneto, assieme alle altre regioni settentrionali fino al centro Italia. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d'intesa con le regioni coinvolte - alle quali spetta l'attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati - ha emesso un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse, che segue ed estende quello emesso ieri. I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche. L'avviso prevede dalle prime ore di giovedì 2 maggio il persistere di precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco in arrivo da ovest e fino al Veneto. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

Acqua alta a Venezia, neve a 1.700 metri

Dal pomeriggio in Veneto ci sarà un ingrossamento di alcuni fiumi e acqua alta in arrivo a Venezia. Le piogge, anche a carattere di rovescio o temporale, avranno probabili pause sulla pianura centro-meridionale e sulla costa. Nel pomeriggio le precipitazioni saranno ancora frequenti, specie sulle zone centro-settentrionali, dove risulteranno complessivamente più consistenti. Il limite delle nevicate è in abbassamento fino a 1800-2100 metri sulle Prealpi, 1700-2000 sulle Dolomiti. A Vicenza il fiume Bacchiglione è ingrossato nel corso della notte, arrivando a 2,65 metri alle 10, restando comunque ben al di sotto del livello di allarme, che è intorno a 5 metri. In serata è previsto un ritorno dell'acqua alta sulla laguna di Venezia, con un picco di 110 centimetri alle 20.30; a questo livello sarà possibile l'attivazione del Mose.

L’allarme degli apicoltori veneti

Prima il caldo, poi il gelo. Da 25 a 5 gradi in pochi giorni "e l'acacia anche quest'anno non si trasformerà in miele. Se l'acacia è un simbolo di questa primavera per l'apicoltura, non è l'unica che non diventerà miele. Mancherà infatti totalmente il miele primaverile: il cambiamento climatico importante che ha travolto il Veneto prima in una morsa di caldo e poi con freddo e vento, ha messo in crisi fortemente l'apicoltura". Tanto che, per questi motivi, l'associazione regionale apicoltori del Veneto chiede lo stato di emergenza alla Regione e insieme a Unaapi lancia un sos al ministero dell'Agricoltura. La botta del meteo impazzito si è sentita a Vicenza: doveva ancora risollevarsi dall'alluvione di fine febbraio quando molte aziende avevano perso intere famiglie di api, finite sott'acqua. L'associazione regionale apicoltori del Veneto raggruppa 3.000 soci che gestiscono circa 35.000 alveari e per salvare le api invoca dalla Regione lo stato di emergenza necessario anche ad aiutare le aziende che vivono di questa attività.