REDAZIONE VENEZIA

Speedline Venezia, 605 operai contro la chiusura. Giulietti: "Salvare dignità e diritti"

Lo storico stabilimento di Santa Maria di Sala chiuderà entro il 2022 per delocalizzare la produzione in Polonia. Lavoratori in presidio permanente

Protesta della Speedline

Protesta della Speedline

Venezia, 5 gennaio 2021 – Non mollano i 605 dipendenti della Speedline, in lotta per difendere il posto di lavoro. Davanti lo storico stabilimento di Santa Maria di Sala, nel Veneziano, che produce ruote in lega leggera, è in atto un presidio permanente organizzato dall'inizio dello scorso dicembre, da quando i lavoratori hanno saputo che la proprietà vuole chiudere lo stabilimento entro il 2022 per delocalizzare l’attività in Polonia.

A Natale erano 200 le persone, tra operai e familiari, ad aver trascorso il 25 dicembre al freddo, davanti all’azienda. “Siamo con chi difende il lavoro, con chi lotta per salvare insieme all'occupazione anche la dignità e i diritti, perché se si calpesta l'articolo 3 della Costituzione è a rischio anche l'articolo 21, la libertà di stampa” Con queste parole Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) ha espresso la solidarietà dei giornalisti agli operai della Speedline.

Giulietti, insieme alla segretaria del Sindacato giornalisti Veneto (Sgv), Monica Andolfatto, si è recato davanti allo stabilimento nella frazione di Tabina, dove a rischiare il posto sono 605 dipendenti, che salgono a 750 se non 800 con l'indotto. “Dobbiamo e vogliamo essere – ha detto Giulietti – scorta mediatica qui come altrove nelle situazioni di crisi, mi riferisco ad esempio alla Gkn nello stesso settore e all'Acc di Mel e alla Ceramica Dolomite nel bellunese, che non sono giustificate da ragioni produttive, bensì economiche e finanziarie che non possono essere tollerate in un Paese che voglia dirsi civile”.

In crisi anche lo stabilimento veneto dell’Ideal Standard di Valbelluna – una situazione affrontata nei giorni scorsi insieme al Mise dal tavolo regionale sul lavoro – mentre al Sud è la battaglia della Whirlpool a fare scuola sul fronte della lotta sindacale.