Acqua alta a Venezia, terza marea più alta della storia. Zaia: "Mose ha salvato la città"

La tempesta ha colpito Venezia e tutto il litorale dell'Alto Adriatico. La Regione ha emesso un bollettino con la mappa dei disagi registrati oggi sulla costa. Tra i 100 interventi dei pompieri, anche il trasporto di un'equipe medica sull'isola di Burano per slavare una donna

Le paratie del Mose in azione

Le paratie del Mose in azione

Venezia, 22 novembre 2022 - È stata la terza marea più alta di sempre quella che oggi ha invaso Venezia. Opo aver raggiunto i 173 centimetri in laguna, il mare si è ingrossato a dismisura e le paratie del Mose hanno protetto la zona di Chioggia da una mareggiata con onde alte 3 metri e raffiche di vento a oltre 50 all’ora. È quindi stato il primo vero”stress test” per le 78 dighe mobili del Mose, quello che stamani ha impegnato i tecnici del Consorzio Venezia Nuova, a un anno e mezzo dal primo sollevamento completo, avvenuto a luglio 2020, dopo scandali e polemiche sull'utilità dell'opera. Secondo Ispra, il livello dell'Alto Adriatico registrato oggi è stato "tra i più alti della storia". 

“Stamani, alle ore 9.40 l'acqua alta a Venezia ha raggiunto i 173 centimetri sul medio mare, ed è stata fermata con successo dalle paratoie, che erano state messe in funzione dalle ore 2 sulle tre bocche di porto”, spiegano dal Consorzio.Contemporaneamente, alla Punta della Dogana della Salute, nel centro storico lagunare, sono stati misurati solo 62 centimetri di marea. Senza il Mose, l'82% della città storica sarebbe stato allagato: le previsioni davano un picco di 170 centimetri, il terzo nella storia dopo le 'acque grande' del 4 novembre 1966 (194 cm) e del 12 novembre 2019 (187 cm). L'altezza d'onda in mare è stata calcolata attorno ai 3 metri, mentre il vento di bora in laguna ha toccato quasi i 53 chilometri orari”. Il maltempo ha causati disagi e guasti anche sulla linea ferroviaria di Mestreecco cosa è successo

Le paratie del Mose in azione
Le paratie del Mose in azione

Ispra: “ Alto Adriatico, livelli tra i più alti della storia”

L'evento meteo-marino di oggi è “eccezionale, con valori del livello del mare registrati lungo l'arco costiero Alto Adriatico tra i più alti della storia”. È il quadro complessivo della marea di oggi sulla Laguna di Venezia, secondo l'Istituto europeo di Ispra. Il livello massimo di marea, registrato dalla stazione mareografica di Piattaforma Cnr al largo della costa veneziana, è confermato di 173 centimetri alle ore 9.35, con altezze d'onda prossime ai 4 metri. I livelli di marea sotto costa sono superiori a due metri, in particolare 203 centimetri alla stazione della Bocca di Porto di Malamocco Nord.

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Mose, passaggio di consegne da Esercito a Consorzio Venezia Nuova: cerimonia il 3 marzo

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Alla Bocca del Lido, per effetto dell'accumulo di acqua rispetto alle barriere del Mose – spiegano , è stato registrato un picco di 209 centimetri alle 9.40, valore di livello più alto della storia registrato in Adriatico. All'interno della laguna di Venezia, invece, per effetto della chiusura del Mose, il livello si è attestato su valori compresi tra 50 e 70 centimetri a Punta della Salute, mentre a Chioggia, per effetto del vento di Bora, è stato raggiunto il valore di 109 centimetri alle ore 13.10, livello non ancora assestato. Valori prossimi ai 200 centimetri sono stati misurati anche nel Delta del Po veneto, con massimi di 198 a Porto Caleri e 203 a Scardovari, con altezza d'onda significativa in laguna superiore al metro”.

“Un evento di entità pari - conclude l'istituto di Ispra – se non superiore considerati i livelli massimi raggiunti, rispetto al 12 novembre 2019 e probabilmente anche all'evento del 4 novembre del 1966, seppure in quell'occasione si disponesse di una rete di misura con minore copertura geografica. La chiusura delle barriere mobili non rende confrontabili i valori odierni registrati a Punta della Salute con la serie storica, che si estende fino al 1924”.

Cento interventi dei vigili del fuoco

Sono oltre 100 le richieste di intervento arrivate oggi al centralino dei vigli del fuoco di Venezia, a causa dell'ondata di maltempo. Tra le operazioni di messa in sicurezza, figurano soprattutto alberi pericolanti e danni da acqua, a Venezia e in numerose località della provincia. Un intervento è stato richiesto del Suem 118 veneziano all'imbarcazione del comando lagunare del Corpo, per trasportare un'equipe medica sull'isola di Burano, che con le ambulanze acquee non era raggiungibile, visto il mare grosso. I sanitari hanno così potuto assistere una donna, che è stata caricata sulla motobarca e portata all'ospedale Santi Giovanni e Paolo.

La mappa della burrasca di oggi

Da una prima valutazione, la situazione è la seguente:

Litorale di Bibione: Arenile completamente sommerso. La mareggiata ha raggiunto il muro paronde in prossimità di piazzale Zenith ed ha sormontato la duna interessando le aree retrostanti (piste ciclabile, aree verdi) e alcune vie di accesso all’arenile. Danni ingenti alle strutture in arenile. La Lama del Revellino immediatamente ad est, area SIC, è stata completamente sommersa.

Litorale di Caorle (spiaggia di Ponente): Arenile completamente sommerso con danni alle strutture presenti. La mareggiata è arrivata al muro paraonde. Danni alla scogliera di protezione del centro storico con spostamento di massi anche di gradi dimensioni. Passeggiata a mare tra scogliera e diga foranea completamente sommersa dalle onde. I pennelli appena ultimati hanno contribuito al contenimento della energia frangente delle onde.

Litorale di Porto Santa Margherita. Arenile sommerso. La mareggiata ha sormontato il muro paraonde.

Litorale di Eraclea: È stato interessato tutto l’arenile. La mareggiata ha sormontato le difese longitudinali allagando le aree retrostanti e intaccando il sistema dunoso consolidato.

Litorale di Jesolo: la mareggiata ha interessato l’intero arenile. Nella Zona Pineta (tra villaggio Marzotto e Foce Piave) l’arenile appare fortemente eroso. Gli accumuli realizzati dai concessionari hanno contribuito ad impedire importanti fenomeni di ingressione marina. Nella zona di foce Piave il sistema dunoso è fortemente danneggiato. Tutti i pennelli realizzati dal Genio Civile appaiono integri. Forti danni alle strutture turistiche in arenile.

Litorale di Isola Verde: la mareggiata ha interessato tutto l’arenile, sormontando i pennelli e aggirandoli alla radice. Danni ingenti alle strutture turistiche in arenile.

Litorale di Sottomarina: la mareggiata ha interessato tutto l’arenile ed eroso il sistema dunoso in prossimità di foce Brenta posto a protezione dei campeggi. Nelle aree sottoflutto al molo foraneo di Chioggia forte interessamento delle strutture turistiche invase dalle acque.

Cosa è successo al largo del lido

La tempesta di Santa Cecilia ha soffiato vento di bufera sui litorali del Veneto e in generale la fascia costiera dell’Alto Adriatico. Onde superiori ai 6 metri al largo delle coste venete, i danni maggiori sono stati registrati lungo la costa veneziana. A Venezia, dove è stata registrata la terza mareggiata più forte di sempre, la piattaforma di monitoraggio – che si trova a 15 km al largo del Lido di Venezia – ha rilevato i valori di marea oltre 1,70 metri s.l.m.m., attestandosi a + 1,73 intorno alle ore 9.45. con punte di 2,04 metri slm misurate sulla Diga Nord di Malamocco.

Gli effetti della mareggiata sono in corso di valutazione da parte dei tecnici del Genio Civile di Venezia e di Rovigo, che stanno svolgendo i sopralluoghi con particolare attenzione per i paraggi maggiormente esposti. L’evento è stato, inoltre, accompagnato da forte vento di scirocco da Sud-Sud Est, poi girato a bora da Nord-Nord Est, che ha raggiunto intorno alle 11,30 velocità di 32,2 m/s (115,92 km/h) ed altezze d’onda che hanno superato i 6 metri al largo.

Maltempo: danni al nodo ferriviario di Mestre

Un problema alla linea elettrica nel nodo ferroviario di Venezia Mestre sta causando ritardi e cancellazioni di treni, a causa del maltempo di oggi. Il guasto è stato innescato intorno alle ore 13.25 da un problema a un treno, che si è bloccato all'uscita dalla stazione, e che nel rientro ha causato un guasto al sistema elettrico della stazione, anche a causa del forte vento. Sul posto sono intervenuti i tecnici di Rete ferroviaria italiana (Rfi), per il ripristino del sistema, mentre numerosi treni hanno subito forti ritardi o sono stati fatti partire da Mestre. Non sono stati invece interrotti i collegamenti tra Mestre e Venezia Santa Lucia.

Zaia: "Il Mose ha salvato Venezia"

“La marea ha raggiunto quota 173 centimetri nei rilevatori, ma i tecnici che stanno lavorando in queste ore nella sala operativa del Mose mi hanno riferito che la quantità d'acqua sospinta dal vento e dalle maree ha raggiunto, contro le paratoie di Chioggia, un'altezza di due metri”. Lo rende noto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia in un aggiornamento sul maltempo che sta imperversando in queste ore Veneto.

“In laguna – prosegue il governatore – l'altezza rilevata è, invece, sotto il metro. Questo rende chiara l'utilità del Mose, che oggi ha letteralmente salvato Venezia. Grazie davvero a tutti i tecnici, i previsori, i professionisti che in queste ore stanno lavorando, spesso dietro le quinte, per garantire sicurezza e protezione al nostro territorio''. Ma l’allerta non è finita: la soglia di attenzione resta alta. ''Sto seguendo con grande attenzione e preoccupazione – continua Zaioa – ciò che è avvenuto nelle zone lagunari e costiere fuori dalle barriere mobili. In molte zone del Veneto la situazione è davvero complessa: incrociamo le dita per le prossime ore, sperando in un progressivo abbassamento della forza della perturbazione''.

Le reazioni

"Dopo anni di polemiche su quest’opera e teorici del 'non serve a nulla', oggi grazie alla realizzazione del Mose, nonostante una quantità di pioggia notevole, Venezia è al sicuro. Sì alle infrastrutture". A dirlo è Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva al Senato.

"Grazie al pieno funzionamento del Mose, oggi Venezia è salva da un'inondazione che sarebbe stata devastante. Una bellissima notizia che non stupisce ch ha lottato per anni per veder realizzata un'infrastruttura strategica. Nonostante la demonizzazione ideologica che per anni si è abbattuta su questa Grande Opera, oggi viviamo la testimonianza che innovazione e tecnologia se rivolte al bene comune non sono mai un pericolo per la società, ma una risorsa di maggior sicurezza ed efficienza". Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Alessandro Cattaneo.

Il monitoraggio: cosa è successo oggi

Il Centro maree del Comune sta monitorando la situazione. Il cambiamento del vento da sud a nord, dopo la stasi attuale nelle prossime ore, potrebbe portare, invece che ad un abbassamento, a un ulteriore innalzamento del livello dell'acqua in Adriatico. La marea è prevista su livelli eccezionali anche nei prossimi giorni.  

"Il Mose sta fronteggiando la marea più alta da 50 anni a questa parte. Se non ci fosse Venezia sarebbe sommersa in maniera catastrofica". Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa sulla manovra.  "E' un'opera straordinaria che sta salvando un patrimonio dell'umanità" ha aggiunto "Una barriera eretta nonostante i no dei benpensanti. La sola giornata di oggi giustifica l'impegno e la spesa di quella opera".

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Meteo in Veneto, in arrivo il ciclone Poppea. A Venezia vortice e acqua alta 

A Chioggia azionato il baby Mose

Sono state temporaneamente abbassate alle 13.40 le dighe del Mose alla bocca di porto di Chioggia, per far defluire verso il mare un po' d'acqua accumulata in laguna. "Pare che in laguna ci sia più marea che nel mare", ha commentato il primo cittadino Mauro Armelao, sottolineando che la navigazione resterà interdetta e le barriere saranno rialzate dopo due ore, poco prima delle 16.00. 

Tuttavia, gli ingegneri al lavoro sul sistema di paratoie mobili si riservano di valutare la situazione, e non escludono che la procedura possa richiedere più tempo. "Questo abbassamento - precisa Armelao - non causerà il fenomeno dell'acqua alta in centro storico". A Chioggia è stato azionato anche, con successo, il 'baby Mose' a protezione del centro storico

L'annuncio del sindaco

L'annuncio questa mattina del sindaco Luigi Brugnaro dai social: "Ore 6… Tutte le barriere del Mose  sono alzate. Le forze di emergenza sono attivate, la Città viene protetta"

In laguna sono stati registrati, alla Punta della Dogana della Salute, solo 62 centimetri di marea. Senza il Mose l'82% della città storica sarebbe stato allagato. Le previsioni davano un picco di 170 centimetri, il terzo per gravità dopo le maree del 4 novembre 1966 (194) e del 12 novembre 2019 (187). 

L'Ufficio maree del Comune di Venezia ha annunciato che le paratoie mobili saranno nuovamente rialzate alle 6.30 di domani 23 novembre, in vista del picco di 145 centimetri previsto per le 10.30.

Bollettino Maree 22 novembre 2022
Bollettino Maree 22 novembre 2022

Problemi a Grado, a Lignano e nella zona di Trieste

Acqua alta oltre le previsioni si sta registrando, in queste ore, nelle località marine del Friuli Venezia Giulia, a causa del passaggio di una perturbazione che ha imposto la diramazione, da parte della Protezione Civile, dell'allerta arancione. 

A Grado il porto è sommerso, così come l'ingresso al ponte girevole che collega ad Aquileia: il collegamento, quindi, non è praticabile, mentre all'Isola della Schiusa il livello dell'acqua è a bordo banchina. A Lignano con l'alta marea l'acqua è uscita a Marina Uno ma non desta problemi, mentre il porticciolo dei residenti è sotto monitoraggio per l'approssimarsi del picco. A Duino la marea è uscita al Villaggio del Pescatore, ma è stata contenuta dalle barriere di protezione. A Muggia, piazza Nazzareno Sauro è allagata con interessamento delle residenze locali, comunque protette da paratie preventivamente installate.

A Trieste si segnala acqua di ristagno sulla carreggiata lungo mare. Nessun problema a Monfalcone, invece, dove la marea è uscita solo al porticciolo. I livelli dei corsi d'acqua regionali sono attualmente sotto il livello di guardia: le precipitazioni nelle ultime sei ore sono state intense, ma non eccezionali. Si registra vento forte ma senza danni. Da inizio allerta hanno operato 61 volontari e 25 mezzi dei Comuni interessati per interventi e monitoraggio sul territorio.