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Truffa auto Verona: trovati i tre capi della banda

Gli accertamenti sono partiti da un veicolo senza assicurazione scoperto dalla polizia locale scaligera. Le vetture saranno sequestrate: scoperta evasione record da 21 milioni

Verona, prestanome con 570 auto: trovati i tre capi della maxitruffa

Verona, 28 aprile 2021 – Sono partite da un’auto senza assicurazione intercettata a Verona le indagini su una banda di presunti prestanome di veicoli che ha permesso agli inquirenti di accertare un maxi debito verso lo Stato e gli enti locali di ben 21 milioni di euro tra tasse inevase e multe non pagate.

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti oggi dal municipio scaligero. Stando a quanto emerso, a capo della banda di sarebbero state tre persone residenti in Lombardia e in Sicilia, ora segnalate all’Autorità Giudiziaria.  

I tre prestanome

In totale, le forze dell’ordine sono riuscite a ricostruire un giro di ben 570 auto, che saranno ora sequestrate. Il principale indagato è un 77enne milanese, il quale avrebbe attivato 16 società in vari settori, molte delle quali fallite, cancellate o in liquidazione. Proprio grazie a una di queste sarebbe riuscito a intestarsi 398 mezzi.

Nonostante l'Agenzia delle Entrate fosse riuscita a far cessare d'ufficio la partita Iva, però, a causa della mancata comunicazione con la Camera di Commercio, le intestazioni sarebbero proseguite grazie ai passaggi ad altri due presunti prestanome. Il primo, residente in provincia di Varese, titolare di 52 veicoli; il secondo, nel Ragusano, di 67.

Auto intercettate non solo in Veneto

Le auto sono state intercettate in Veneto, Sicilia e Lombardia dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Milano, che indaga per truffa aggravata ai danni dello Stato e ha anche emesso dei provvedimenti per impedire ai tre indagati di intestarsi e rivendere veicoli su tutto il territorio nazionale.

Gli agenti hanno poi accertato che i veicoli sarebbero spesso stati utilizzati dalla criminalità. In un caso, infatti, a bordo di una macchina c’era un ricercato internazionale; mentre in un altro un veicolo intestato al 77enne aveva forzato un posto di blocco e tentato di investire un vigile urbano.

Il ruolo delle banche dati

Fondamentali per la buona riuscita delle indagini si sono rivelate le banche dati e le liste di controllo in materia di videosorveglianza cittadina, che permettono di individuare i transiti. Come ad esempio il sistema “Giano”, ideato e realizzato interamente dalla Polizia locale e dal settore Informatica del Comune di Verona.

Questo strumento permette infatti di incrociare più database e di verificare la regolarità di un veicolo controllato, così come dei documenti utilizzati dai conducenti.