Verona, 18 ottobre 2022 – Sequestrati 9 milioni di euro nel Nord Italia: quattro persone sono finite nel mirino dell’antimafia per reati tributari e riciclaggio di denaro, messi a segno con metodo mafioso e per agevolare l'attività della 'ndrangheta. Gli indagati – raggiunti oggi da una misura cautelare, uno finito ai domiciliari e gli altri tre in carcere – sono ritenuti vicini alla cosca Arena-Nicoscia. Nell'operazione – avvenuta tra Verona, Mantova e Trento – sono stati impiegati oltre 40 militari e agenti della guardia di Finanza e della Direzione investigativa antimafia.
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Le indagini: cosa è emerso
Dalle indagini è emerso che una società, gestita da tre degli indagati, era stata strumentalmente utilizzata per l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, di cui erano beneficiarie altre imprese riconducibili ad esponenti della criminalità organizzata di matrice calabrese, operanti tra il Veneto e l’Emilia Romagna. Dopo la prima fase, sono state avviate ulteriori attività investigative, che hanno portato alla scoperta di altre società ritenute vicine alla 'ndrangheta, interessate alla realizzazione di lavori – anche in appalti pubblici – nel settore edilizio.
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Ai destinatari di misure cautelari sono contestati reati tributari, con particolare riferimento all'emissione e utilizzo di false fatturazioni, riciclaggio e autoriciclaggio, aggravati dall'aver commesso tali reati con metodo mafioso e per agevolare l'attività della 'ndrangheta. È stato contestualmente eseguito nei confronti degli indagati il sequestro di oltre 9 milioni di euro quale profitto dei reati tributari e del riciclaggio.