ALBERTO BIGNAMI
Cronaca

Ancona, mamma in coma, la bimba nata lotta per la vita

La donna incinta (25 anni) colpita quindici giorni fa da un aneurisma

Prima al Torrette e poi al Pediatrico Salesi di Ancona stanno facendo i miracoli per salvare mamma e bimba

Ancona, 5 aprile 2017 - E’ un caso con pochi precedenti quello avvenuto all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona. La storia di un miracolo che i medici stanno facendo di tutto affinché possa compiersi. E’ la storia di una bimba che all’improvviso si è trovata la propria madre, in coma cerebrale, a farle da incubatrice. La donna, una mamma di appena 25 anni originaria dell’Albania ma residente a Porto Sant’Elpidio, due settimane fa è stata colta da un aneurisma cerebrale. Era a casa, insieme ai famigliari quando all’improvviso ha perso i sensi stramazzando al suolo senza nemmeno dare il tempo di far capire ai parenti che le erano attorno, cosa le fosse accaduto. Sono stati poi i medici del 118 a rendersene conto. La ragazza era gravissima, in fin di vita ma, allo stesso tempo, anche incinta al sesto mese. Nessuno poteva arrendersi e nessuno poteva darla per spacciata perché le vite da salvare, ora erano due.

Ecco la corsa fino al nosocomio regionale di Torrette di Ancona e un primo intervento chirurgico d’urgenza in piena notte per mantenere in vita la donna e, di conseguenza, anche la bimba. Sei mesi sono però ancora pochi per poter nascere: i polmoni devono maturare e il cervello deve finire di formarsi per evitare che possano insorgere serie complicazioni una volta venuta alla luce.

La giovane albanese viene così sottoposta ad una serie di accertamenti ed esami per poi essere trasferita nella clinica di rianimazione dell’ospedale e tenuta attaccata ai macchinari affinché possa continuare a respirare e a fornire ossigeno alla piccola che, altrimenti, morirebbe. Trascorrono sei giorni lunghi come fossero sei anni e giovedì, quando il quadro clinico della donna sembra essersi stabilizzato nonostante la sua gravità permanga, si decide per il trasferimento alla rianimazione del vicino Salesi.

I medici riesaminano le Tac fatte al suo arrivo a Torrette e le somministrano farmaci che non si danno in gravidanza ma che sono fondamentali per continuare a tenere in vita la madre e, quindi, la bimba. Due vite unite dal cordone ombelicale e allo stesso tempo legate ad un filo al quale un pool di neurochirurghi, anestesisti, ginecologi e neonatologi tendono le loro mani per tenerlo stretto il più saldamente possibile. Mamma e figlia vengono fin da subito monitorate incessantemente 24 ore al giorno. Si fa di tutto, insomma, affinché la donna possa arrivare almeno al settimo mese di gestazione prima di partorire. Lunedì pomeriggio, alle 17, accade però che la donna ha delle forti contrazione e in un attimo si allestisce la sala operatoria e la bimba, a 27 settimane e 4 giorni, nasce.

Le sue condizioni purtroppo non sono buone. La piccola, sottoposta di riflesso alle radiazioni e ai tanti farmaci somministrati alla mamma, viene subito trasferita in terapia intensiva neonatale. La giovane albanese è invece in coma farmacologico, incosciente, e ricoverata in rianimazione. La loro storia sta tenendo tutti con il fiato sospeso. La storia di un miracolo che ci si augura possa esser compiuto da quel pool di specialisti dorici che non le lascia un attimo; quel pool che vuole far vivere alla mamma e alla bambina l’abbraccio, la gioia e la felicità nello scoprirsi genitori e figli.