Meningite, gravissima 60enne anconetana

Il ceppo non è contagioso ma molto pericoloso per la paziente ricoverata a Torrette

Un ospedale

Un ospedale

Ancona, 2 gennaio 2017 – Otite degenera in meningite, in ansia per le sorti di una anconetana, ricoverata in prognosi riservata all’ospedale regionale di Torrette. Il caso, diagnosticato il 29 dicembre scorso, va assolutamente separato da quelli che continuano a ripetersi in giro per l’Italia, con particolare recrudescenza in Toscana, ma anche nelle Marche, con casi a Fano e Civitanova.

Quando la paziente è arrivata in pronto soccorso e quando si è diffusa la notizia che si trattava di una meningite, prima di chiarire il ceppo e le relative conseguenze, nei reparti si è diffuso il panico e si stava cominciando a disporre la profilassi per tutti coloro che erano entrati in contatto con la donna. Quando è emersa l’origine della patologia, il piano per disporre la profilassi farmacologica, a base di Ciproxin 500, è stato annullato. L’episodio dell’anconetana, una sessantenne, è legato ad un mal d’orecchi trascurato.  L’otite si è sviluppata in una forma batterica da steptococco pneumoniae, completamente diversa dalla meningite da meningococco. Dunque nessun rischio di fenomeno contagioso, come nei casi segnalati, ma le condizioni della donna sono molto serie. Al momento la paziente si trova ricoverata nella divisione di rianimazione del policlinico regionale di Torrette in prognosi riservata.

Il personale medico del reparto intensivo hanno posto la donna in sedazione, in attesa di una valutazione neurologica più precisa. Lo sviluppo degli accertamenti clinici, tra oggi e domani, renderà più chiaro il quadro generale della paziente. Come accennato in precedenza, tutto è partito da un banale mal d’orecchi, fastidioso e poi col passare dei giorni, doloroso. Quella che stava prendendo forma, tuttavia, non era una banale otite, ma qualcosa di molto più pericoloso. Prima che la sessantenne potesse rivolgersi ad una struttura medica, il dramma. L’altra mattina, appena sveglio, il marito della donna si è accorto che sua moglie era in stato soporoso e non rispondeva alle sollecitazioni. Da qui l’allarme al 118, l’arrivo dell’automedica e il trasferimento d’urgenza al pronto soccorso di Torrette.  Il lasso di tempo trascorso tra la prima diagnosi e i risultati degli esami strumentali, ha prodotto l’ansia tra il personale sanitario del reparto, tanto da richiedere l’intervento del primario. Tranquillizzati tutti i dipendenti, restava il quadro clinico complicato della paziente, intubata, indotta in sedazione e trasferita in rianimazione. Nei primi giorni di sedazione, non è stato possibile intervenire per valutare le conseguenze neurologiche sulla paziente. Ciò, come anticipato, avverrà nelle prossime 24-48 ore. Nel reparto di malattie infettive dell’ospedale regionale di Torrette non sono stati segnalati casi di meningite da meningococco.