Bracconaggio, raro falco pescatore impallinato

«Lo curiamo, ma ha ferite in organi vitali»

Falco ferito (foto di repertorio)

Falco ferito (foto di repertorio)

Arcevia (Ancona), 23 ottobre 2014 - Il bracconaggio e la caccia di frodo fanno un’altra vittima ‘illustre’. A denunciarlo il Wwf. Questa volta a finire suo malgrado agli onori della cronaca è un giovane esemplare di Falco pescatore (Pandion haliaetus) colpito pochi giorni fa all’ala destra da pallini da caccia e ritrovato nei pressi di San Pietro di Arcevia. L’animale appartiene «ad una delle specie più rare in Europa di cui esistono solo due coppie nidificanti in Toscana» segnala l’associazione. Il falco è stato prontamente curato in una clinica veterinaria di Fabriano ed ora si trova nell’Oasi Wwf Bosco di Frasassi di Genga, in una speciale struttura per uccelli rapaci dove viene curato e alimentato.

«Quando lo abbiamo trovato —racconta Jacopo Angelini del Wwf Marche — era ferito e perdeva molto sangue. Le lastre hanno poi confermato che oltre alle ferite c’era la frattura del metacarpo. L’animale è stato quindi operato in una clinica veterinaria fabrianese. Adesso sta meglio, è sotto l’effetto degli antibiotici».

Si potrà recuperare a pieno? «Ci auguriamo di sì, anche se c’è un problema costituito dai pallini. Alcuni sono stati rimossi, per altri invece in organi vitali non è stato possibile. Speriamo che questo a lungo andare non provochi un avvelenamento. Comunque una volta che si sarà ripreso, il Falco pescatore sarà sottoposto ad una riabilitazione; ci vorranno almeno cinque mesi. Poi lo libereremo in Toscana; lì c’è infatti un territorio che, grazie ad un progetto del Parco della Maremma, ha sperimentato con successo la reintroduzione di questa specie un tempo estinta».