Pokemon, la storia di un disoccupato ora pagato per giocare

Cerca i mostriciattoli per conto terzi: 25enne guadagna 5 euro l’ora

Pokemon Go

Pokemon Go

Ancona, 31 luglio 2016 – «Non hai abbastanza tempo per allenare i tuoi Pokemon? Non ti va di camminare per tutta la città? Sei malato ma vuoi per forza uscire di casa in cerca di Pokemon? Lo faccio io per te in zona Osimo, Camerano, Porto Recanati, Ancona e zone limitrofe a soli 5 euro l’ora. Contattami».

L’annuncio campeggia quasi ovunque online. In tantissimi l’hanno condiviso o postato nelle bacheche dei propri amici e conoscenti, sicuri di fare cosa gradita. Il fenomeno del gioco dei Pokemon sta avendo un successo planetario con risvolti del tutto inaspettati. In ogni angolo del globo bambini, ragazzi e persino adulti sono a caccia dei Pokemon oggi, basta scaricarlo e via al gioco che porta il virtuale «fisicamente» nel reale, come temevano i più grandi sociologi.

L’abbiamo chiamato al cellulare l’acchiappatore di Pokemon autore dell’annuncio, scoprendo, con non poca sorpresa, che non è nemmeno fan del celebre cartone animato giapponese, media franchise tra i più potenti. «Ho scaricato il gioco e non mi piace – ha detto –. Ho 25 anni, sono osimano e purtroppo sono disoccupato. E’ un’idea come un’altra per racimolare qualche soldo. Mi è venuta scorgendo che in rete un ragazzo di Rimini aveva messo un annuncio, oggi simile al mio, e mi sono detto: perché no?. Sto avendo un discreto successo, mi hanno chiamato alcune persone, una di Ancona in particolare».

La rete si è scatenata con commenti anche ironici dopo aver letto l’annuncio: «E poi dicono che i giovani non hanno voglia di lavorare», scrive qualcuno. Una delega al gioco che per un certo verso mette in dubbio il divertimento stesso di prendere i Pokemon, essenza della competizione planetaria bypassata quasi del tutto ma nonostante ciò richiesta dai giocatori perché forse, a volte, l’importante è solo «acchiapparli tutti», come recita il mitico claim che dopo anni dalla prima uscita del cartone ancora rimbomba nella memoria dei 30enni di oggi.

«Mi muovo soprattutto sulle piattaforme social, Facebook in primis, per farmi pubblicità. Mi hanno chiamato tutti under 22 fino a oggi – continua l’autore dell’annuncio -. Non so dove mi porterà questo gioco ma per adesso, se resto nei limiti del divertimento e del servizio offerto, continuerò a portare avanti la mia nuova attività».