Reperti archeologici venduti su internet, recuperati dai carabinieri

Cinque operazioni complessive che hanno coinvolto i professionisti

Operazione dei carabinieri

Operazione dei carabinieri

Ancona, 31 maggio 2016 - Decine di reperti archeologici e paleontologici recuperati dai carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, sequestri e indagati. Cinque le operazioni complessive, svolte in altrettanti comuni della provincia di Ancona, che hanno portato al fermo delle persone, per la maggior parte professionisti (tra loro anche un medico) responsabili a vario titolo del reato di ricettazione.

In un caso la merce veniva trattata su E-bay, ma non per l’acquisto, quanto per mostrare i pezzi ai compratori, con la trattativa che seguiva su canali privatistici. Alcuni dei reperti in questione sono stati ritrovati dopo una serie di scavi e poi ritrovati sia all’interno di collezioni private che, in un caso, all’interno di un museo privato di Filottrano. Il direttore della struttura museale, secondo le indagini portate avanti dagli 007 dell’arte diretti dal maggiore Carmelo Grasso, è risultato estraneo al traffico di opere d’arte. Sul fronte degli scavi particolarmente interessante quello scoperto a San Paolo Di Jesi, inizialmente un’attività casuale che poi ha consentito di riportare alla luce pezzi di assoluto valore.

Fondamentale la collaborazione ricevuta da due funzionarie della Soprintendenza ai beni archeologici delle Marche, Ilaria Venanzoni e Maria Raffaella Ciuccarelli. Dell’intera collezione sequestrata, il pezzo di maggior interesse sotto il profilo storico è una testa in calcare sulla quale si stanno concentrando gli studi degli esperti. Il reperto è stato ritrovato a Sassoferrato. Oltre a San Paolo di Jesi e Filottrano, i sequestri sono andati in scena anche a Falconara e Camerata Picena.