Abusivi molesti sulla spiaggia: minacciano bagnino e titolare dello chalet

Non volevano spostare la bancarella che ostruiva il passaggio dei bagnanti, i due sono stati costretti a chiamare la polizia municipale. Ma il fenomeno non si arresta e la forze in campo sono impari

Le bancaralle abusive di cui è pieno il litorale

Le bancaralle abusive di cui è pieno il litorale

San Benedetto, 1 luglio 2016 - I cittadini stranieri che esercitano il commercio ambulante abusivo sulle spiagge della Rivira Picena delle Palme, dopo qualche piccola «batosta» subita nei giorni scorsi, si sono organizzati e quando scattano i controlli coordinati delle forze dell’ordine disertano le spiagge. Nei primi blitz qualche ambulante c’è cascato e oltre ad abbandonare la mercanzia, in quattro hanno anche rimediato procedimenti penali, perché trovati in possesso di scarpe e borse con marchi contraffatti.

Nelle prime ore di mercoledì, personale della capitaneria di porto e della polizia locale, in abiti borghesi, supportati da una pattuglia della polizia municipale sul lungomare, sono entrati in azione nelle zone maggiormente frequentate, ma degli abusi neanche l’ombra. Spiaggia libera da bancarelle fino all’una poi, passato il pericolo, tutti a lavoro. Ieri non erano in programma servizi particolari ma la polizia municipale è dovuta intervenire su richiesta di un concessionario di spiaggia e di un bagnino che erano stati minacciati da un ambulante che aveva piazzato la bancarella in modo da ostacolare il passaggio ai bagnanti.

Sono eventi che accadono con frequenza cui la polizia municipale fatica a far fronte, anche per ragioni di incolumità personale. Problema che dovrebbe essere preso in considerazione in tempi rapidi. Il personale è ridotto ai mini termini e gli impegni sono molti: controllo della spiaggia, controllo della movida, rilievi di quasi tutti i sinistri stradali sul territorio comunale, controllo dell’abusivismo commerciale, controllo dei mercati e mercatini, controlli di carattere edilizio e del commercio. Ci vorrebbe un piccolo esercito, invece esiste una squadra ridotta all’osso. Per l’occasione gli agenti hanno sequestrato alcuni stendini con abiti, frettolosamente abbandonati dagli abusivi, ma è come togliere una goccia d’acqua nel mare. Il problema va affrontato in maniera diversa. Due gli esempi che si possono prendere da altre località. La formazione di pattuglie che giornalmente e per l’intero arco della balneazione perlustrano tutto il litorale, facendo attività preventiva, da scoraggiare l’apertura delle bancarelle e la vendita ambulante.

Oppure, come accade nella vicina Grottammare, concedere un certo numero di autorizzazioni di commercio ambulante sulle spiagge a stranieri in regola col permesso di soggiorno e con i documenti richiesti per svolgere l’attività attraverso una regolare graduatoria. In questo modo potrebbero essere gli stessi ambulanti regolari a tenere sotto controllo la spiaggia evitando intrusioni concorrenziali. Potrebbero sorgere altri rischi, chiamiamoli di «sub appalto», ma in quel caso le forze dell’ordine avrebbero elementi per intervenire.

Marcello Iezzi