«Non iscrivo l’Ascoli». Dopo la minaccia di Bellini, Faraotti fa il mediatore

Scontro tra il presidente e il sindaco per lo stadio

Il presidente Francesco Bellini

Il presidente Francesco Bellini

Ascoli, 13 giugno 2016 – Dopo la ‘mail missile’ di Bellini, piombata sulla scrivania del sindaco Castelli nella giornata di sabato, i soci ascolani provano a ricucire lo strappo. Il presidente dell’Ascoli aveva intimato al primo cittadino di concedergli in uso lo stadio Del Duca sostanzialmente gratis per la stagione 2016/17, pena l’esclusione della squadra dal campionato di B.

Una provocazione, legata ad altri ‘sgarri’ o presunti tali tra le due parti, che aveva lasciato Castelli a bocca aperta. Da ieri, e anche in queste ore, è Battista Faraotti a dirigere le operazioni di riconciliazione. Questo può essere considerato un segnale importante e significativo: l’azionista fino a poche settimane fa sembrava ormai sull’orlo dell’uscita dal sodalizio (indiscrezione pienamente confermata dagli ambienti a lui vicini), poi è successo qualcosa e da socio uscente si è trasformato in protagonista del delicato momento attuale, insieme a Tosti e Ciccoianni.

A riavvicinare Faraotti al Picchio è stato l’incontro con Bellini alla sede della Fainplast, pochi giorni fa. Un incontro di oltre due ore in cui i due hanno analizzato tutti gli eventi dall’acquisizione del club nel febbraio 2014 fino alla rocambolesca salvezza in cadetteria di quest’anno. Evidentemente il presidente, a bocce ferme, ha compreso il punto di vista di Faraotti su alcune questioni chiave che lo avevano allontanato da corso Vittorio e tra i due è nata una nuova intesa.

Proprio Faraotti, dunque, tra oggi e domani cercherà di spegnere i focolai tra Ascoli e Comune, sistemando la vicenda stadio e centrando, se possibile senza danni collaterali, l’obiettivo primario (a breve termine) della società: il conseguimento della convenzione da presentare alla Figc per l’iscrizione del club al prossimo torneo di B. Inizialmente la trattativa tra Ascoli e Comune era stata portata avanti dall’avvocato Cristina Celani, con cui il sindaco Castelli aveva (in teoria) raggiunto un accordo di massima, poi il presidente ha preso la decisione di invalidare tutto e rivolgersi personalmente al sindaco.

Il tenore della mail inviata al primo cittadino, però, non era esattamente conciliante. Sembra che dietro l’irrigidimento del numero uno bianconero ci sia un motivo in particolare: il ‘caso Monticelli’. Il club biancoazzurro, infatti, l’anno scorso ha utilizzato lo stadio Del Duca per le partite interne finendo per mettere seriamente alla prova il manto erboso, già sotto stress per gli allenamenti e le gare dell’Ascoli. Alla fine il campo dell’impianto ascolano è risultato terz’ultimo nella specifica graduatoria della Lega di B e corso Vittorio è rimasto a bocca asciutta quando sono stati distribuiti i premi. Non solo: il Monticelli doveva all’Ascoli circa 20mila euro di affitto dell’impianto, cifra che non è mai finita nelle casse bianconere per via dei noti problemi del club di Paoletti. In sostanza, dunque, Bellini ritiene di essere stato danneggiato due volte dalla seconda società cittadina.

L’ASCOLI non ha tutti i torti nel rivendicare il diritto a un risarcimento per questi motivi, ma di certo intimare un canone gratuito minacciando di non iscrivere la squadra non è il modo migliore di trovare un punto di incontro. Al saggio ambasciatore Faraotti (e agli altri soci) il compito di trovare una soluzione.

Gigi Mancini