Caos con l’Ape sull'Ascoli Mare e vecchi guai, l’anziano rischia l’arresto

Lui è Francesco Conti, 82 anni: martedì guidava contromano e ubriaco

Sul conducente dell’Ape fuori controllo è intervenuta una pattuglia della Stradale (foto d’archivio)

Sul conducente dell’Ape fuori controllo è intervenuta una pattuglia della Stradale (foto d’archivio)

Ascoli, 24 febbraio 2017 - Rischia il carcere l’anziano fermato martedì sera dalla polizia stradale mentre a bordo di un Ape percorreva la superstrada Ascoli-mare senza patente e in evidente stato di ebrezza. Fatto per cui è stato denunciato a piede libero. Sul capo di Francesco Conti, 82 anni di Rocca Santa Maria, paese di Valle Castellana dove tutti lo conoscono come «Cecco il pecoraio», pende infatti una sentenza definitiva a 5 mesi e 10 giorni di carcere per il reato di evasione. L’ordine di esecuzione della pena è stato emesso nei giorni scorsi, ma Conti ha facoltà di presentare entro 30 giorni dalla notifica, attraverso il suo legale avvocato Umberto Gramenzi, un ricorso al tribunale di sorveglianza volto ad ottenere di scontare la pena ai domiciliari o in affidamento in prova.

I precedenti di Cecco sono tanti, ma la sua storia diventa pubblica quando nel 2011 viene accusato di essere l’autore degli incendi che di tanto in tanto venivano appiccati ai lati della superstrada Ascoli-Mare. Lui quotidianamente transitava nei pressi e quando i carabinieri andarono a casa sua trovarono una tanica di benzina e un accendino. Fu accusato di essere l’autore dei roghi, ma la giustizia fece il suo corso e fu scagionato da questa accusa: la benzina gli serviva per alimentare la stufa. Ma da lì si mise in moto un meccanismo che lo ha portato ad avere continuamente a che fare con la giustizia. Mentre era ai domiciliari per quel sospetto di essere un incendiario, una sera si allontanò da casa per andare alla festa del paese. Lo videro i carabinieri e lo riportarono in carcere. E’ per quell’evasione che deve scontare cinque mesi e dieci giorni di carcere.

Successivamente rimediò una condanna a quattro mesi per guida in stato di ebrezza; li scontò tutti anche perché non ebbe seguito alcuno la richiesta di «grazia» che inviò ad aprile 2014 all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Recentemente Francesco Conti ha avuto una condanna dal tribunale di Ascoli a un anno e mezzo di reclusione per violenza sessuale, avendo palpeggiato una donna che lavorava in un bar. Una condanna per la quale l’avvocato Gramenzi ha proposto appello e dunque non è definitiva. Sono tanti i procedimenti nei confronti di Cecco per guida in stato di ebrezza e soprattutto perché, come accaduto anche martedì scorso, si è rifiutato categoricamente di sottoporsi all’alcol test quando polizia o carabinieri lo hanno fernato per controlli.