Serata di musica nel locale? Il Comune vuole pure la fidejussione

Nella giungla di balzelli e autorizzazioni, arriva l’ultima beffa

Musica

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Ascoli, 24 maggio 2017 - Una polizza fidejussoria di mille euro a garanzia di eventuali multe per schiamazzi o danni al patrimonio cittadino. E’ l’ultimadisposizione del Comune per combattere la musica a tutto volume e il mancato rispetto delle regole. Prosegue, dunque, la linea dura verso i proprietari di bar, ristoranti, pub, i quali sono ora chiamati a prestare maggior attenzione nell’organizzazione di piccoli spettacoli, intrattenimenti musicali, concerti e via dicendo. La misura adottata dall’amministrazione è un modo per spronare i locali a rispettare gli orari e i decibel, come previsto dal regolamento comunale sull’inquinamento acustico, ma anche a vigilare su eventuali situazioni di pericolo per gli elementi architettonici. Una misura appena entrata in vigore ma che, anche se mancano da definire alcuni dettagli, è già stata applicata a un bar di piazza del Popolo, che recentemente ha richiesto il permesso per poter ospitare musica dal vivo nell’area del proprio locale. Così, però, anziché essere invogliati a organizzare eventi, che siano un concerto di musica dal vivo, una serata di pianobar o di karaoke, i gestori dei locali rischiano di essere disincentivati. Perché il prezzo per una serata inevitabilmente lievita. Una polizza fidejussoria di mille euro, infatti, costa in media intorno ai duecento euro. A questa cifra va aggiunto quello che si paga per richiedere il permesso. La tariffa per il permesso è di 52 euro nel caso in cui la prima serata venga organizzata un mese dopo aver presentato la domanda, mentre se la serata si svolge prima è di 132 euro (le tariffe sono comprensive della marca da bollo). Il permesso dura tre mesi, durante i quali possono essere organizzate otto serate al mese. Ci sono poi, eventualmente, le spese per la Siae, che variano a seconda del tipo di serata (musica dal vivo, presenza di un deejay, pianobar e via dicendo). Nel caso di musica dal vivo, ad esempio, il prezzo è di 67 euro Iva compresa per ogni serata. A questi costi vanno aggiunti ovviamente quelli per pagare gli artisti o gli animatori della serata. Il totale, insomma, non sono proprio briciole. Di questi tempi.

Con questi provvedimenti il Comune vuole mettersi al riparo garantendosi l’incasso delle sanzioni che vengono eventualmente applicate per sforamenti su orari e volume. Ad esempio, se un locale viene multato per aver permesso a un gruppo musicale di suonare oltre il tempo previsto, nel caso il proprietario non volesse pagare il Comune ha comunque delle garanzie proprio grazie alla fidejussione. Questo potrebbe avvenire anche nella circostanza in cui un locale dovesse essere insolvente perché magari, a distanza di qualche mese, chiude i battenti: ipotesi che nessuno si augura ma che, purtroppo, è tutt’altro che impossibile in questo periodo di crisi.