San Benedetto, ragazza morta al luna park: oggi il funerale di Francesca

Quella maledetta sera solo due lanci: su quella giostra non saliva quasi nessuno

L’attrazione dalla quale è caduta Francesca Galazzo

L’attrazione dalla quale è caduta Francesca Galazzo

San Benedetto del Tronto (Ascoli), 21 luglio 2017 - E' il giorno del silenzio e del dolore. In tantissimi sono attesi oggi pomeriggio alle 15,30 nella chiesa di Cristo Re a Porto d’Ascoli per l’ultimo saluto a Francesca Galazzo, morta in una maniera tanto assurda quanto inspiegabile, cadendo una settimana fa dallo Sling Shot, la giostra estrema sulla quale è salita insieme ad una amica.

San Benedetto del Tronto, ragazza morta nel luna park, urlava "Sto volando"

Idealmente tutta la cittadinanza sarà presente a sostenere una famiglia distrutta dal dolore, ma anche determinata a chiedere che sia accertata la verità e sia fatta giustizia per la morte della giovane mamma di un bambino di due anni che Francesca ha cresciuto da sola, con coraggio e con l’aiuto dei suoi familiari.

Un desiderio di verità e di giustizia che la famiglia Galazzo ripone nella indagini del sostituto procuratore di Ascoli Mara Flaiani che ha un punto fermo nell’inchiesta aperta per omicidio colposo: la perizia tecnica sulla giostra da dove Francesca è precipitata, non protetta dai sistemi di sicurezza che non hanno funzionato, come è evidente.

San Benedetto del Tronto, morta al luna park. Non è stato un malore a uccidere Francesca

Un’attrazione che per altro non sembra avesse un gran successo nel luna park di San Benedetto. La sera del 14 luglio scorso, quello di Francesca è stato soltanto il secondo lancio ed erano da poco passate solo le 23 e siamo nel pieno della stagione turistica. Secondo quanto riferito dalla titolare Graziella Metastasio (indagata di omicidio colposo), lo Sling Shot nel periodo in cui è stato in funzione prima della tragedia, non ha superato la media, decisamente bassa, di 3 o 4 lanci al giorno.

Grande successo, invece, per un altro Sling Shot gestito dalla famiglia Metastasio in un’altra città, che arriva a compiere 50 o 60 lanci al giorno, garantendo buoni incassi tra il prezzo del biglietto per salire a bordo della capsula e il video che, dietro ulteriore pagamento, viene effettuato durante la corsa posizionando nell’abitacolo una telecamerina che riprende l’esperienza. Francesca e l’amica non hanno voluto il video ed è andata male la ricerca di immagini amatoriali girate da qualcuno dei presenti a terra.

Procura e polizia non hanno dunque video di quanto è successo durante quel minuto che doveva essere di divertimento e di emozioni adrenaliniche e che invece ha spento la vita di una ragazza di soli 27 anni.

Intanto sono stati riposti nei magazzini della ditta Bovara Officine la sfera, gli elastici ed il motore dello Sling Shot. Sia i legali della famiglia Galazzo, sia chi assiste la Matastasio lo avevano chiesto, seppur per motivi diversi. Alla fine il pm Flaiani ha messo d’accordo tutti ordinandone la rimozione dal luna park in viale dello Sport e la custodia in sequestro da Bovara, in attesa della perizia per la quale si dovrà attendere probabilmente la fine dell’estate.