Accusato di stalking si difende: "Sono io l'aggredito"

Un 25enne si difende davanti al Gip, dopo l'arresto per incendio e danneggiamenti

Il tribunale di Ascoli in piazza Serafino Orlini

Il tribunale di Ascoli in piazza Serafino Orlini

Ascoli, 25 settembre 2016 - Si è presentato davanti al giudice con un occhio nero e i segni sul volto di colpi ricevuti. E’ stato ascoltato ieri mattina in carcere, il 25enne di Castel di Lama arrestato mercoledì sera per stalking, incendio e danneggiamenti, per aver incendiato il portone della ex fidanzata. "Non è stato lui ad aggredire il padre della ragazza, ma eventualmente è successo il contrario e i segni che ha addosso lo dimostrano", ha spiegato al termine dell’interrogatorio l’avvocato difensore Umberto Gramenzi, secondo il quale, alla luce del faccia a faccia di ieri con il giudice, "il reato di stalking appare fortemente ridimensionato. Ragazzo e ragazza si sono sempre frequentati, è stata una relazione con alti e bassi come spesso avviene nelle coppie. Anche il giorno prima si erano incontrati. Dimostreremo questi aspetti in sede processuale".

Il giovane, ricostruendo l’episodio, ha ammesso di aver sbagliato nel provare a dare fuoco al portone dell’abitazione. Si è trattato - ha spiegato - di un gesto istintivo in un momento di rabbia, dovuta all’alterco avuto in precedenza con il genitore della giovane. Il 25enne ha sostenuto poi che la relazione, da quando si è interrotta, circa un anno fa, è stata ripresa più volte, sempre con il consenso della ragazza.

Il Gip Giuliana Filippello ha per il momento disposto che il giovane rimanesse in carcere. Durante la giornata di mercoledì aveva chiesto più volte di vedere la ex, e di fronte all’ennesimo rifiuto, intorno alle 22 si è presentato davanti a casa sua e ha iniziato a dare fuoco all’ingresso. Il ragazzo in serata è stato arrestato dai carabinieri, i quali, poco dopo l’episodio, lo hanno individuato e raggiunto in paese, trovandolo in possesso di una tanica da cinque litri con all’interno un litro di benzina.