Terremoto, entro domenica verranno smantellate le tendopoli di Pescara, Colle e Pretare

Ad annunciarlo è il vicesindaco di Arquata, Michele Franchi. Intanto, continuano i sopralluoghi nelle abitazioni per verificarne l'agibilità

La tendopoli di Borgo

La tendopoli di Borgo

Ascoli, 22 settembre 2016 - Entro il fine settimana verranno smantellate le tendopoli di Pescara del Tronto, Colle e Pretare. Nelle ultime ore, intanto, è stata completamente smantellata la tendopoli di Acquasanta. Al Parco Rio, infatti, nel bel mezzo del borgo termale, erano circa una trentina le tende che erano state allestite per le circa trecento persone che, a seguito del terremoto, non potevano ancora far rientro nelle proprie abitazioni. Adesso, invece, sono rimaste solamente le tende dei tecnici della protezione civile. «La maggior parte degli sfollati siamo riusciti a trasferirla nelle strutture ricettive del nostro territorio, come ad esempio il ristorante ‘Terme’ e il monastero di Valledacqua.

Qualcuno, invece, ha optato per altre sistemazioni. La cosa più importante, comunque, è che siamo riusciti a togliere le tende, rispettando i tempi previsti inizialmente e dando un’importante risposta alla popolazione. Anzi, a dirla tutta, stiamo accogliendo anche alcuni residenti di Arquata, trattandosi di nostri vicini di casa. Per quanto riguarda la scuola, invece, le lezioni stanno proseguendo nella tensostruttura che è stata montata ad Arli, ma a breve realizzeremo una scuola nella frazione di Centrale, che non sarà provvisoria bensì definitiva, in quanto tale edificio resterà per sempre in paese». Diversa, invece, è la situazione ad Arquata. L’intenzione dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Aleandro Petrucci, infatti, è quella di cominciare a smantellare le tendopoli, ma i tempi non sono così rapidi. Entro il weekend, comunque, dovranno essere rimosse le tende a Pescara. Colle e Pretare, mentre per quanto riguarda il campo di Borgo, che è decisamente il più numeroso, visto che nella tendopoli dormono ancora duecento persone, ci vorranno almeno altri dieci giorni. Intanto, il Comune di Arquata ha comunicato l’esito dei primi sopralluoghi. «Abbiamo ricevuto oltre 2.500 richieste – ha spiegato ieri pomeriggio il vicesindaco Michele Franchi –. Per il momento siamo riusciti a verificare lo stato di circa 700 edifici.

Non si tratta solo di case, ma anche di rimesse, garage, aziende e altri tipi di fabbricati. Circa il 40 per cento di queste strutture nelle quali si sono svolti i sopralluoghi, comunque, è stato considerato agibile. Si tratta, indubbiamente, di un buon risultato. Il nostro obiettivo è quello di completare i controlli nel giro di pochi giorni, per consentire al maggior numero di sfollati di poter rientrare a casa o, in alternativa, di poter alloggiare in altri luoghi sicuri. La verità è che alcune persone, a seguito delle ultime scosse di terremoto, preferiscono restare ancora in tenda perchè, in questo modo, si sentono maggiormente protette. Comunque – ha concluso il vicesindaco di Arquata – entro la fine del mese le tende non ci saranno più».