Ascoli-Novara 1-2. Cacia non basta, occhio Picchio!

Calcio serie B, 29esima giornata. Terza sconfitta in sette giorni per la squadra di Aglietti, la zona rossa è a un passo

Ascoli-Novara, Da Costa e Cacia (LaPresse)

Ascoli-Novara, Da Costa e Cacia (LaPresse)

Ascoli, 4 marzo 2017 – Una settimana. Tre partite. Due in casa. Zero punti. La zona calda a un metro e mezzo. L’umore che scende e guai se non fosse così. L’Ascoli si ferma ancora una volta e sembra essere in un incantesimo. Di quelli brutti, ma brutti brutti brutti. Di quelli da cui si esce solo con calma, sangue freddo, un po’ di fortuna e le gambe che girano insieme alla testa. Vince il Novara, anche meritatamente, andando ad ottenere la sua quarta vittoria consecutiva.

Tre mesi fa leggendo la prossima nostra affermazione avreste fatto gli occhi “alla Schillaci” per dirci: “Ma sei matto?”. E invece lo diciamo. Senza Favilli l’Ascoli, almeno quello visto nei primi venti minuti, è come quel navigatore che non hai aggiornato e che non trova strade che in realtà sono a due corsie ma su google maps, no, lì non ci sono. E quindi gira che ti rigira si va a vuoto. Tra un Orsolini che stasera posterà su Instagram la sua foto mentre prova a chiamare la palla a Bentivegna per entrare nel giardino di Da Costa con una bandiera a due aste con scritto “Ti prego, dammela”, senza riscontri, e un Lanni che dopo essersi preso l’ennesimo coro della Curva Sud stenta un po’ nella scelta del tempo in uscita.

La partita è la brutta copia di quelle spumeggianti viste al Del Duca nell’ultimo periodo. Aglietti gioca a specchio riflesso con il ballerino Boscaglia (che show a bordo campo) mettendo Carpani e Cassata nella zona di Casarini e Orlandi, che sarebbero le menti del collaudato 3-4-1-2 piemontese. E bisogna attendere 25 minuti per un’emozione: Troest si traveste da Caldara e prova ad imitarlo nella girata che ha fatto piangere (o ridere) tutta l’Italia del Fantacalcio la scorsa settimana col gol al San Paolo. Barba al palo. L’occasione accende il fuoco del Novara che in due minuti (28’-30’) corteggia il vantaggio fino ad ottenerlo. Prima San Lanni sbarra la strada a Galabinov su dormita difensiva con imbucata verticale, poi Mengoni si immola deviando in corner un altro tentativo dell’ex Avellino. E sul corner, beh sul corner è Lancini a “fare Caldara”. Il +3 nel fantacalcio della B è suo. E Boscaglia legittima un giusto vantaggio. “Non mollare mai” è il coro che i tifosi della Curva lanciano appena gli azzurri esultano. Bentivegna si becca il rimbrotto della tribuna per l’ennesimo lampo senza flash e… come sempre accade, in un secondo cambia il suo destino. Il pallone che serve a Cacia sul filo dell’offside è la specialità della casa. Come specialità della casa è il cucchiaio che il bomberone storico della B sfodera per andare a quota 128 e portare sull “X” la contesa. Abbraccio “todos juntos”, per dirla alla spagnola, insieme anche a Capitan Giorgi, fermo a bordo campo in zona Distinti Nord-Ovest. L’Ascoli sembra esserci e a dimostrarlo è ancora una volta “San Daniele” che di testa sale al terzo piano chiamando Da Costa alla parata su apprezzabile fendente da destra di Carpani. Finisce così un primo tempo dal titolo: “Due gol, qualche emozione e Felicioli randellato dai novaresi”.

Nella ripresa entra Addae per Bianchi, Orsolini prova ad accendersi, ma il colpo grosso lo fa Galabinov. Adorjan la taglia, lui prende tempo e denaro ad Augustyn toccandola col capello spettinato. Quel poco che basta per mandare Lanni fuori tempo e per andare sotto i suoi tifosi ad esultare. Uno-due. Il problema, grosso grosso grosso, di Aglietti, è che Cassata non è il Cassata che finora ha sorretto il suo centrocampo, che Orsolini non frantuma più le difese avversarie come quando era un signor nessuno e che la Ronaldata di Bentivegna finisca sulla traversa invece che sotto al sette. Azione fantastica, risultato sfortunato. Il Novara fa quel che deve: occupa gli spazi, aspetta e nell’attesa picchia anche un po’. Ci sta. Carpani ne fa le spese, l’Ascoli ci prova col 4-4-2 offensivo (Perez-Cacia davanti) e il costante incitamento di una Curva Sud che non conosce delusione. Spinge. Sempre. Senza compromessi. Entra Gatto e sfiora subito il gol con un tiro cross malefico che Da Costa smanaccia. Così come a dieci dalla fine mette il piedone sulla spizzata di Cacia a colpo sicuro. Un’azione che incendia il finale. Di Mariano converge e quasi spacca la traversa, Perez dall’altra parte riceve da Cacia e la butta fuori di un nulla reclamando una deviazione. Deve andare così e lo si capisce al minuto 90’. Gatto trova la palla a mezz’altezza a un metro dalla porta, forse due. Il più facile dei tap-in. Macché. Fuori. Come la capocciata di Perez al terzo di recupero. Fuori ancora una volta. Una settimana. Tre partite. Due in casa. Zero punti. Occhio Ascoli, occhio.

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L'ANALISI / Squadra da riformattare

 

Il tabellino

ASCOLI (4-3-3): Lanni; Mogos, Augustyn, Mengoni, Felicioli; Carpani (70’ Perez), Bianchi (46’ Addae), Cassata; Orsolini (74’ Gatto), Cacia, Bentivegna. A disp: Ragni, Gigliotti, Almici, Mignanelli, Slivka, Lazzari. All. Aglietti NOVARA (3-4-1-2): Da Costa; Troest, Lancini (46’ Scognamiglio), Mantovani; Kupisz, Orlandi (71’ Cinelli), Casarini, Chiosa; Adorjan (73’ Di Mariano); Galabinov, Sansone. A disp: Montipò, Chajia, Calderoni, Selasi, Koch, Lukanovic. All. Boscaglia ARBITRO: Mainardi di Bergamo (Margnani, Olivieri; De Tullio) RETI: 31’ Lancini (N), 33’ Cacia (A), 50’ Galabinov (N) NOTE: recupero 1’+ 6’. Espulsi Augustyn (A) e Troest (N) per reciproche scorrettezze. Ammoniti Orlandi, Kupisz, Adorjan, Mantovani (N), Addae, Felicioli (A) per gioco scorretto, Cassata (A) per proteste