Festa in Cattedrale per don Stefano, «Diventare vescovo il dono più bello»

Dal 18 giugno guiderà la diocesi di Fabriano e Matelica

Don Stefano Russo

Don Stefano Russo

Ascoli, 29 maggio 2016 - «Vi chiedo di accompagnarmi con la vostra preghiera per essere capace di portare a compimento l’opera che il Signore ha iniziato in me». Con queste parole, ieri pomeriggio, monsignor Stefano Russo ha salutato le oltre 1.500 persone che hanno riempito il duomo per festeggiare la sua ordinazione episcopale.

L’ormai ex parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, infatti, che per 25 anni ha operato nella parrocchia di San Giacomo della Marca, è stato infatti scelto da papa Francesco come nuovo vescovo della diocesi di Fabriano e Matelica, nella quale entrerà ufficialmente il prossimo 18 giugno. A festeggiare con lui il raggiungimento di questo ambito traguardo sono stati i tanti ascolani che in questi decenni hanno avuto la possibilità di conoscerlo, ma anche molti fedeli arrivati appositamente sia da Fabriano che da Matelica.

Presenti, inoltre, tanti vescovi marchigiani e, in particolare, due cardinali: Edoardo Menichelli, arcivescovo metropolita di Ancona, e Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze. Non è voluto mancare, poi, neanche monsignor Nunzio Galatino, segretario della Cei, visto che Stefano Russo dal marzo 2005 all’agosto 2015 è stato direttore dell’ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. La nomina a vescovo era arrivata lo scorso 9 marzo, ma ieri è avvenuta l’ordinazione.

Ad aprire la cerimonia, che è stata trasmessa anche in diretta televisiva su Super J e radiofonica su Radio Ascoli, è stato ovviamente monsignor Giovanni D’Ercole. «Il vescovo è una sentinella che veglia e che sveglia – ha spiegato il presule, rivolgendosi proprio a don Stefano –. Veglierai attendendo Gesù e ti sforzerai di scorgerlo, come scrive don Tonino Bello, ‘dentro la trama dei giorni e la scorsa degli avvenimenti’. Sarai una sentinella chiamata a svegliare la gente dall’appiattimento spirituale e aiutarla ad entrare nella storia, facendo le scelte di ogni giorno secondo la logica delle beatitudini e non in base ai calcoli del tornaconto. Ti assicuriamo la nostra preghiera e ti salutiamo sapendo di affidarti alle mani premurose della comunità di Fabriano e Matelica. Quando partirai per la tua nuova destinazione – ha concluso D’Ercole – portaci con te, porta con il ricordo anche i sentimenti più profondi di questa tua città e di questa diocesi che continuerà ad essere la tua casa paterna».

Il momento più toccante, poi, è stata la consegna del Vangelo, dell’anello, della mitria e del pastorale. Successivamente è stato proprio monsignor Stefano Russo a prendere la parola. «Dico grazie al Signore, anche da parte di tutta la comunità – ha dichiarato il neovescovo –. Il mio primo vero incontro con Dio è avvenuto all’età di 14 anni, nella parrocchia di San Bartolomeo guidata dal carissimo don Nildo. In questi anni, una delle cose che ho capito è che non è tanto importante quello che facciamo. Se ci fidiamo di Dio, infatti, sappiamo che non c’è cosa migliore che possa capirci che fare la Sua volontà. Grazie davvero a tutti. Ci tenevo a festeggiare in questa nostra diocesi ascolana questa nomina – ha concluso l’ex parroco –. Questo per me è il dono più bello che abbia mai ricevuto». Don Stefano è stato il quarto vescovo ascolano ordinato negli ultimi venti anni, dopo Petrocchi nel 1998, Marinelli nel 2000 e Coccia nel 2004.

Matteo Porfiri