Bologna, uffici giudiziari. Merola agli avvocati. “Dialogo sereno”

Merola incontra il presidente dell’Ordine Giovanni Berti Arnoaldi Veli che aveva bocciato il trasloco alla Stamoto

Giovanni Berti Arnoaldi Veli, presidente dell’ordine degli Avvocati (Schicchi)

Giovanni Berti Arnoaldi Veli, presidente dell’ordine degli Avvocati (Schicchi)

Bologna, 30 marzo 2017 – La partita della collocazione degli uffici giudiziari «è una grande occasione per Bologna e non ce la faremo sfuggire», afferma il sindaco Virginio Merola, con un appello alla «tranquillità e la serenità» nel confronto da portare avanti con la magistratura e con gli avvocati.

Un tema che il sindaco ha toccato intervenendo a un convegno sulla giustizia. Presente anche Giovanni Berti Arnoaldi Veli, presidente dell’Ordine degli avvocati, fronte dal quale è arrivato un secco «no» (e la promessa di una dura opposizione) all’ipotesi di trasferire le sedi giudiziarie all’ex caserma Stamoto, preferendo invece l’ex Staveco.

I due, prima che Merola prendesse la parola dal palco, hanno scambiato qualche parola ma entrambi assicurano di aver parlato d’altro. «Siamo a un giro di boa rispetto alle collocazioni sul nostro territorio di un’adeguata rete logistica degli uffici giudiziari», sottolinea il sindaco, che non cita mai né la Stamoto (dove l’amministrazione vorrebbe creare una cittadella giudiziaria) né la Staveco (unica alternativa ventilata dagli avvocati all’ipotesi dell’ex Maternità).

«La norma nazionale prevede che bisogna uscire dagli affitti passivi e quindi siamo impegnati in un confronto con la magistratura e l’Ordine degli avvocati. Vorrei sottolineare che è un confronto che possiamo affrontare con tranquillità e serenità – manda a dire il primo cittadino – perché abbiamo una certezza e non è poco di questi tempi: abbiamo la certezza che il Governo è determinato a superare il tema degli affitti passivi e discuteremo di una collocazione adeguata degli uffici giudiziari. Quello che conta è che abbiamo la possibilità di decidere insieme, come sempre facciamo in questa realtà, come rispondere a questa nuova esigenza».

Questo sapendo che al tema «guarderemo insieme, magistrati, avvocati e Comune, dal punto di vista degli utenti della giustizia – assicura il sindaco – e sono sicuro che garantiremo la scelta migliore. Questo si può fare, perché i fondi nazionali ci sono e quindi finalmente non parliamo di niente».

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