Colata di Idice, la Conti snobba i ricorsi coop

Il sindaco di San Lazzaro: "Infondati, non ci turbano"

Il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti (foto Schicchi)

Il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti (foto Schicchi)

San Lazzaro di Savena (Bologna), 26 aprile 2015 - «RICORSI strumentali destituiti di alcun fondamento giuridico». E’ così che il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti definisce il ricorso al Tar delle coop (tra cui la Cesi di Imola) che dovevano realizzare la ‘colata di Idice’: una cittadella da 582 alloggi, una scuola e impianti sportivi tra via Palazzetti e via Fondè. A due mesi dalla decadenza del Piano operativo comunale di Idice sono arrivati i ricorsi... «Sì, e non ci siamo scomposti. Li attendevamo ed è un’azione che non ci turba. Continuiamo a ritenerli destituiti di alcun fondamento giuridico e del tutto strumentali per avere più peso nella trattativa del futuro. E un’azione – dice il primo cittadino – che ritengo anche superflua, perché abbiamo sempre detto che il Comune è intenzionato a non disperdere le energie profuse anche dai componenti del consorzio, purché concentrate in riqualificazione urbana e non in consumo di suolo». 

I ricorsi delle coop ammontano a 47 milioni. Si aspettava questa cifra?  «Posto che reputo il ricorso infondato e che non hanno diritto ad avere neanche un euro, ci aspettavamo cifre più esorbitanti perché il volume d’affari del progetto era di trecento milioni». 

Sono ricorsi che potrebbero mandare in rosso le casse del Comune?  «No».

Bloccherebbe di nuovo tutto? Anche con le stesse modalità?  «Assolutamente si. Non cambierei una virgola di quello che abbiamo fatto. Vorrei anche che questa azione, prima dell’amministrazione e poi del consiglio, fosse un esempio per tutti. In generale, può capitare che fare la cosa giusta possa essere una scelta difficile o ostacolata. Nel caso di San Lazzaro la decadenza del Poc è stata una decisione legittima che ancora oggi comporta studio, dedizione, sacrificio e forza di volontà. Spero che questo nostro atto di risolutezza possa essere un esempio per coloro che si troveranno a rappresentare la nostra gente in futuro, e che vogliono agire bene. Può non essere facile, ma se una decisione è giusta va perseguitata senza farsi spezzare o intimorire. Per San Lazzaro è stata la scelta corretta, voluta dai cittadini e per me sono ragioni sufficienti per non avere paura e non temere nulla».

Quindi non ha nessun dubbio sulla legittimità dell’atto di delibera varato? «Dopo aver visto i ricorsi sono ancor più convinta che il nostro è un atto iperlegittimo e inappellabile». 

Ha più incontrato gli attuatori? «No».

Ha bloccato un progetto appaltato alle cooperative e restituito 2mila euro stanziati da una coop per la sua campagna elettorale. San Lazzaro oggi che rapporti ha con le cooperative? «Chi fa proposte, chi partecipa ai bandi o si propone per realizzare opere qui è trattato allo stesso modo, perché l’unico discrimine per il Comune è l’interesse pubblico e dei cittadini». 

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