Storico Pompili, primo bolognese sulla vetta del K2

L'ingegnere di 51 anni: "Bello"

L’alpinista bolognese Giuseppe Pompili

L’alpinista bolognese Giuseppe Pompili

Bologna, 27 luglio 2014 - Giuseppe Pompili è salito in vetta alla sua ossessione. Ieri alle 15 ora locale, le 12 in Italia, l’ingegnere-alpinista bolognese ha raggiunto la cima del K2. Finalmente, al terzo e ultimo tentativo, all’età di 51 anni, Pompili ha compiuto lo storico ultimo passo che porta alla sommità di quella vertiginosa piramide di roccia e ghiaccio alta 8.611 metri.

Un passo che lo porta diritto anche negli annali dell’alpinismo: è il primo bolognese e il primo emiliano-romagnolo a riuscire nell’impresa. Che, per la cronaca, ha avuto come unico sponsor la sezione Cai di Bologna. Pompili ha anche il merito di avere centrato il suo obiettivo nel 60° anniversario della conquista italiana della ‘montagna selvaggia’, rendendo così omaggio al bolognese Mario Fantin, il cineoperatore ufficiale che nel 1954 faceva parte della spedizione di Ardito Desio ma che non calcò mai la vetta.

Dopo una interminabile giornata di attesa, in cui tutte le attenzioni dei media internazionali erano concentrate sulla spedizione ufficiale italo-pakistana ‘K2 60 years later’, è stato lo stesso Pompili ad annunciare il suo successo alle 17 italiane con un tweet lanciato al momento del suo rientro ai 7.800 metri del campo 4, l’ultimo approdo sicuro prima del balzo in vetta.

Ecco il testo: "Oggi alle 15 ora loc Tam io e Amin eravamo in vetta al K2, senza ossigeno. Solo il cielo sopra di noi ma coperto… Bello!". Pochi minuti dopo una seconda comunicazione: "Sono le 20 ora pak e siamo a C4 (campo 4, ndr). Tutto bene. Domani scendiamo a C2. Grazie a tutti. Giuseppe". Pompili e i suoi compagni di cordata avevano lasciato l’ultima tenda la sera precedente poco prima di mezzanotte, approfittando di una rara finestra meteorologica che garantiva condizioni di tempo quasi ideali per salire la montagna più dura e spietata del pianeta.

"Bel colpo — commenta soddisfatto Mario Romiti, presidente della sezione Cai di Bologna, intitolata proprio a Fantin —. Ora lo aspettiamo sotto le Due Torri per fare una bella festa e celebrare questo successo storico". La festa potrebbe essere duplice, perché nelle stesse ore era impegnato nella salita anche un altro socio del Cai bolognese, il greco Panagiotis Athanasiadis, al suo primo tentativo. L’altra sera era anche lui all’ultimo campo prima della vetta ma, non essendo dotato di telefono satellitare, fino a ieri sera non era nota la sua posizione. Sia il greco che Pompili hanno dato l’assalto al K2 con spedizioni autofinanziate e autorganizzate, fuori dai grandi circuiti degli sponsor internazionali e lontane dello star-system dell’alpinismo: questo attribuisce un valore aggiunto molto prezioso alla loro sfida.

 

Se la parte più difficile è compiuta, l’impresa di Pompili potrà dirsi conclusa solo con il rientro al campo base, quasi 3.000 metri più in basso di dove si trova ora: secondo i piani, oggi dovrebbe scendere ai 6.600 metri del campo 2 e domani giungere finalmente ai piedi del colosso pakistano, dove potrà recuperare le forze e rendersi davvero conto della portata della sua impresa.

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