Dove e come fare il tampone covid in Emilia Romagna

Le risposte alle domande più frequenti: chi è un contatto stretto, che differenza c'è tra quarantena e isolamento, che certificazione serve per tornare al lavoro, la differenza tra tampone molecolare e antigenico. Tutte le Faq sul coronavirus

Le Faq sul coronavirus

Le Faq sul coronavirus

Bologna, 11 dicembre 2020 – Cosa devo fare se...? E' questa la domanda che tutti si pongono quando pensano al Coronavirus. E allora, seguendo la traccia delle domande poste con maggiore frequenza (le ormai famose Faq, ossia frequently asked questions) all'attenzione delle autorità sanitarie locali, riportate sul sito ausl.bologna.it (ma valide in ogni città o provincia), proviamo a rispondere punto per punto.

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Da qualche giorno ho sintomi sospetti. Che cosa devo fare? E' bene rivolgersi, prima di tutto, al proprio medico di medicina generale (oppure al servizio di Continuità assistenziale, ex Guardia medica), che valuterà i sintomi e, nel caso, prenoterà un appuntamento per effettuare un tampone naso faringeo.

Dove posso fare il tampone o il test sierologico in Emilia Romagna? Nelle strutture pubbliche si entra solo se si fa parte di un percorso Ausl. Ma la Regione ha un selezionato laborarori privati 'validati' per eseguire tamponi e test sierologici a pagamento. Ecco l'elenco completo:

Chi è un 'contatto stretto': la definizione Nella definizione di 'contatto stretto', secondo il Ministero della Salute, rientrano: la persona che vive nella stessa casa di una persona positiva la persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un positivo la persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un positivo, a distanza minore di 2 metri e per almeno 15 minuti la persona che si è trovata in un ambiente chiuso con un positivo senza indossare idonea mascherina l'operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un postivo oppure operatori di laboratorio addetti alla manipolazione di campioni di persone positive senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei la persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto con distanza inferiore a due posti in qualsiasi direzione rispetto a una persona positiva

Che cosa devo fare nel caso di un 'contatto stretto' accertato? La risposta va sotto il nome di quarantena, il cui inizio coincide con l'ultimo giorno di contatto e la cui durata viene definita esclusivamente dal Dipartimento di Sanità Pubblica, che invia all'indirizzo mail dell'interessato e all'indirizzo mail del suo medico di medicina generale le certificazioni di inizio e fine quarantena utilizzabili anche ai fini Inps, per giustificare l'assenza dal lavoro.

E se sono certo di essere un contatto stretto ma non presento sintomi? I contatti stretti di persone positive, identificati dalle Autorità sanitarie, se non sviluppano sintomi devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultimo giorno di vicinanza alla persona risultata positiva, oppure un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultimo giorno di vicinanza con un referto negativo di tampone effettuato il decimo giorno.

E se la notifica di esposizione mi arriva dalla app Immuni? Bisognerà contattare il proprio medico di medicina generale segnalando di aver ricevuto la notifica da parte dell'applicazione ed egli contatterà il Dipartimento di Sanità Pubblica, fornendo i dati dell'interessato e tutte le informazioni utili e assistendolo nella prenotazione del tampone. Al momento del test sarà richiesto di mostrare la notifica di rischio ricevuta e per questo è importante non rimuoverla e non cliccare su 'Ho già contattato il mio Medico o l'Asl'. Nell'attesa dell'esecuzione e del risultato del tampone si consiglia di evitare il più possibile i contatti con altre persone, di non frequentare luoghi affollati e di porre particolare attenzione al rispetto delle misure igienico sanitarie previste per contrastare il contagio. Se compaiono sintomi quali febbre, tosse e difficoltà respiratorie, contattare immediatamente il medico curante.

A notifica ricevuta, come faccio ad avvertire i miei contatti? Se positivo, sarà contattato da un operatore che chiederà alcune informazioni per identificare i contatti stretti. Durante questa telefonata sarà chiesto il codice personale e se si vuole sbloccare il suo profilo, per consentire a chi è stato a stretto contatto con lei di ricevere sul cellulare la notifica di avvenuto esposizione a rischio.

Che differenza c'è tra quarantena e isolamento fiduciario? Il primo riguarda le persone infette da SARS-CoV-2, che durante il periodo di contagiosità devono restare separate dal resto della comunità in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell'infezione. La seconda, invece, consiste nella limitazione agli spostamenti di persone sane che potrebbero essere state esposte a SARS-CoV-2 e ha l'obiettivo di verificare l'eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.

Quali tipi di certiificazioni esistono? Ci sono le disposizione di inizio e fine isolamento, che viene inviata ai casi confermati di COVID-19; E poi le disposizione di inizio e fine quarantena, che viene inviata ai contatti stretti di caso confermato di COVID-19 e a chi rientra dall’estero.

Per recarmi all'estero, in Paesi che richiedono una certificazione di negatività, dove potrei fare il tampone? Il cittadino o lavoratore può rivolgersi per l’esecuzione del tampone a una delle strutture sanitarie già autorizzate dalla Regione Emilia-Romagna all'effettuazione dei test sierologici. Ma, in questo caso, il tampone è a carico del cittadino ed è necessaria la prescrizione in carta libera da parte del proprio medico di fiducia. Dove posso reperire informazioni affidabili sulla malattia? Il Ministero della Salute aggiorna costantemente una serie di informazioni utili, in forma di domande e risposte, riguardanti il virus e la malattia, comprese indicazioni per anziani, persone con altre malattie, donne in gravidanza e bambini.

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Tampone molecolare, tampone rapido antigenico: la differenza

L'unico modo per capire se si è affetti da Covid è fare il tampone. A prescindere dalla differenza, il punto di partenza, cioè il prelievo, è uguale per tutti. Serve un tampone monouso (cioè un bastoncino simile ad un cotton fioc) con il quale si deve prelevare parte della mucosa naso-faringea. Lo si infila, quindi, in fondo a una narice o alla gola. Il bastoncino viene poi inserito in un'apposita provetta e si iniziano le analisi. Le differenze iniziano qui, dalla tipologia di analisi.

Il tampone molecolare è il metodo più efficace per rilevare la positività da Covid, ma è anche il più lungo. Per avere il risultato, infatti, serve più tempo (circa 24-48 ore) ed è necessario anche personale addestrato che sappia leggere i risultati. Viene eseguito il test PCR (polymerase chain reaction, cioè la reazione a catena della polimerasi), in cui il materiale genetico del virus (RNA) viene copiato milioni di volte (amplificato) fino a che può essere rilevato. In sostanza, il test va alla ricerca di frammenti del materiale genetico di cui è composto il virus.

Il tampone antigenico, invece, è molto più rapido perché dà il risultato in circa 15 minuti. Il test consiste nella ricerca degli antigeni posti sulla superficie del coronavirus (l'antigene, letteralmente, è la 'sostanza che, introdotta nel sangue o nei tessuti, provoca la formazione di antagonisti'). Questi antigeni sono abbastanza grandi da poter essere studiati (e in un tempo molto breve) senza bisogno di amplificarli. La risposta che viene fuori dalla ricerca degli antigeni del coronavirus è di tipo sì/no. La velocità però non è totalmente positiva: se la carica virale è bassa, il test potrebbe non riuscire a rilevare l’infezione anche se è presente.