"La toponomastica marchigiana discrimina le donne", un incontro a Jesi

Dopo, il belvedere intitolato a Virna Lisi, domani appuntamento per una nuova toponomastica di genere

L'intitolazione del  belvedere del Passetto a Virna Lisi, avvenuta a fine ottobre

L'intitolazione del belvedere del Passetto a Virna Lisi, avvenuta a fine ottobre

Jesi (Ancona),15 novembre - “Anche nella toponomastica marchigiana e jesina esiste una discriminazione del genere femminile”. Dopo il belvedere intitolato a Virna Lisi ad Ancona, cresce l’appello a intitolare una via o una piazza alle altre donne jesine e marchigiane che hanno lasciato un segno nella storia degli ultimi due secoli. Se ne parlerà domani (ore 16,30, ingresso libero) nell’aula magna dell’Iis Galilei lungo viale del Lavoro con ‘Donne (in)visibili’ dove sarà proposta un’attività didattica “per una toponomastica rispettosa del genere”. A organizzare l’iniziativa che segue la pubblicazione del libro “Le vie delle donne marchigiane: non solo toponomastica”, le donne dello Spi di Jesi con l’Udi e la Casa delle donne.

“Si tratta di un’iniziativa di ricerca – spiegano loro stesse - da realizzare con giovani studenti e studentesse, convinti che possa trovare una forma di attenzione e coinvolgimento anche in una realtà più delimitata come il territorio del Comune di Jesi’, Comune che ha dato i natali alla sindacalista Gemma Perchi (a cui è intitolata una scuola elementare), operaia e tra le prime donne sindacaliste. Lei (1873-1957) che si prodigò per la costituzione di scuole nelle quali poter mandare i figli delle operaie. Nelle filande e con le setaiole iniziò e diresse una durissima battaglia sindacale di agitazioni e scioperi per i diritti delle lavoratrici, fino a ottenere, nel 1919, le 8 ore lavorative giornaliere. Lei che fu perseguitata durante il fascismo, fu una delle prime donne, se non la prima, a presiedere una Camera del Lavoro.

Ma tra le donne da ricordare c’è appunto l’antidiva Virna Lisi, anconetana di origine ma di fatto cresciuta a Jesi con la nota famiglia Pieralisi. E ancora la grande attrice jesina Valeria Moriconi a cui la città ha dedicato un teatro, ma non ancora una via. Durante il dibattito si parlerà anche di altre donne marchigiane che hanno fatto la storia: un’altra sindacalista Adele Bei di Cantiano (Pu) e la prima donna sindaco e Ada Natali di Massa Fermana.

Relatrici saranno le autrici del libro: Claudia Santoni: cultrice in Sociologia dell'educazione all'università di Macerata e presidente dell'Osservatorio di Genere; Silvia Casilio, Università degli studi di Teramo e socia fondatrice dell'Osservatorio di Genere e Ninfa Contigiani, ricercatrice di storia del diritto all'università di Macerata e Presidente del Consiglio delle donne del Comune di Macerata. Concluderà la segretaria generale Cgil Marche Daniela Barbaresi.