Fano, Cordella insultò i vigili urbani che lo multavano: a processo

L’ex vicepresidente Alma, il legale ha chiesto la messa alla prova ma il giudice ha detto no

Stefano Cordella

Stefano Cordella

Fano, 6 luglio 2017 - Stefano Cordella, 49 anni, agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e frode fiscale (VIDEO), ha altri guai. E’ sotto processo anche per aver insultato due vigili urbani di Fano che gli stavano facendo una multa. Era il giugno 2015. Appena ha visto le divise, ha iniziato ad inveire contro di loro minacciando anche di prenderli a pugni. Per questo, i due agenti hanno presentato querela contro Cordella e ieri mattina si è aperto il processo. Il difensore, avvocato Alberto Coli, ha chiesto di poter estinguere il reato (l’imputato risponde di minacce e violenze oltre che di oltraggio) con la messa alla prova, ossia facendo lavori socialmente utili, oltre che risarcendo il danno accompagnato ad una lettera di scuse agli interessati.

Il giudice De Luca ha rigettato la richiesta subito dopo aver dato un’occhiata ai carichi pendenti che ha Cordella, arrivando a scartare immediatamente la proposta del legale. Ci sarebbero state non poche difficoltà a svolgere lavori socialmente utili per la condizione attuale di Cordella, ossia quella di persona agli arresti domiciliari. Sono ammessi ovviamente dei permessi di lavoro ma evidentemente il giudice ha ritenuto che quell’imputato non potesse meritare tanta fiducia. Il processo dunque è stato rinviato al 3 ottobre. In quell’occasione, se nel frattempo Cordella avrà offerto un risarcimento ai due vigili urbani insultati, oltre a firmare una lettera di scuse, potrebbe cadere almeno uno dei tre reati, ossia quello dell’oltraggio.