Fano, incidente mortale, conducente patteggia

Era alla guida della Lancia che centrò l’auto dei coniugi Fraticelli, uccidendoli

I due coniugi morti

I due coniugi morti

Calcinelli (Fano), 17 febbraio 2018 - Ha chiesto di patteggiare una pena a 3 anni e 8 mesi di reclusione il conducente della Lancia Delta che la sera dell’8 luglio 2017 travolse e uccise i coniugi Fraticelli di Calcinelli. Il pm ha dato la disponibilità a patto che l’assicurazione risarcisca prima del patteggiamento. Ieri era fissata l’udienza davanti al gip proprio per ratificare l’accordo sulla pena ma si è constatato che per problemi burocratici l’assicurazione non aveva ancora risarcito gli eredi, ossia i tre figli e i nipoti. E per questo, l’udienza è stata aggiornata a marzo.

L’automobilista che era alla guida della Lancia, Enrico Turchi, 30 anni di Senigallia, è tuttora agli arresti domiciliari per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Quella sera tornava da un matrimonio ed aveva bevuto troppo per mettersi alla guida. Arrivato ad un incrocio nel centro di Calcinelli, non si fermò allo stopo perché, ammise, stava litigando con la fidanzata. Un attimo e andò a centrare il furgoncino di Remo e Adriana Fraticelli, da sempre commercianti di carni nella cittadina, diretto a Montemaggiore a casa di un figlio. L’urto fu molto violento. La vettura dei coniugi venne scaraventata contro il muro di cinta di una casa posta dall’altra parte della carreggiata. Per Adriana Casciero, di 74 anni, che viaggiava nel sedile passeggeri, non c’è stato niente da fare. E’ morta in pochi attimi, dopo esser stata sbalzata fuori dalla vettura. . Il marito Remo di 82 anni, pur riportando una serie di fratture in varie parti del corpo, venne portato in rianimazione ma sopravvisse due giorni. Prima ancora dei funerali, ci fu anche il furto in casa dei coniugi defunti. I ladri entrarono forzando una finestra per poi tagliare la cassaforte e rubare tutto. Un furto scoperto con ritardo dai familiari quando tornarono nella casa dei genitori per prendere degli effetti personali.

In quel momento la scoperta: tutta la casa era in disordine, cassetti aperti, stanze sottosopra a testimonianza della mancanza di ogni scrupolo nei confronti di chi piangeva in quei giorni la morte di un padre e di una madre. Sono subito intervenuti i carabinieri per raccogliere indizi e impronte ma dei ladri si sono perse le tracce. Certo è che hanno agito sapendo bene di entrare nella casa chiusa dei coniugi morti 48 ore prima.