Pergola, minaccia i familiari: 66enne in carcere

L'uomo pensava di essere stato raggirato sull'eredità

Una pattuglia di carabinieri

Una pattuglia di carabinieri

Pergola (Fano), 2 dicembre 2016 - Era convinto di essere stato ‘fregato’ nell’eredità che gli spettava alla morte del padre e per questo ha cominciato a minacciare i familiari. Minacce sempre più pesanti, tanto da finire in carcere. E’ la brutta storia che ha come protagonista un 66enne di Pergola. L’uomo a febbraio scorso ha iniziato ad inviare lettere intimidatorie con richieste estorsive a tutti i familiari: sorella, nipote e matrigna 93enne.
Secondo lui è stato raggirato nella successione ereditaria: l’abitazione dove vive, alla morte del padre, era passata nella disponibilità della matrigna e da questa alla propria nipote. Vittima delle lettere minatorie anche il notaio che aveva gestito la successione.
 
La furia del 66enne è un crescendo e non risparmia neppure i parenti ormai defunti: durante l’estate è andato al cimitero di Pergola e ha danneggiato alcuni loculi, tutti riconducibili ai parenti, e imbrattandone altri con scritte offensive. Le denunce a suo carico si sono succedute: dallo stalking alla tentata estorsione, dalle minacce ai delitti contro la pietà dei defunti, arrivando in quattro mesi a collezionarne ben 6. Ad un certo punto, la successione delle comunicazioni effettuate al tribunale da parte dei carabinieri di Pergola gli è costata l’emissione a suo carico della misura cautelare del divieto di avvicinarsi e di comunicare con i parenti. Ma lui, non pago di quanto già fatto e non curante dell’ordinanza del giudice ha inviato una nuova lettera alla matrigna e alla nipote, minacciando atroce vendetta per i torti subiti e promettendo gravi disgrazie in prossimità delle festività natalizie. Le donne si sono rivolte nuovamente ai carabinieri, i quali hanno inviato gli atti alla Procura della Repubblica di Pesaro. Qui il giudice, considerando le minacce gravi, circostanziate e attuali, tenuto conto anche del dispregio della misura cui era stato sottoposto, ne ha ordinato la cattura e la reclusione nella casa circondariale di Pesaro, affidandone l’esecuzione ai militari della Stazione carabinieri di Pergola.