Sabato al centro Pastorale un convegno su 'Salute e Povertà'

Le statistiche dicono che ricchezza e cultura hanno ricadute sulla spesa di cura. Il senso di vergogna e frustrazione inducono a comportamenti devianti o patologici. Esperti a confronto

L'immagine scelta dagli organizzatori del convegno

L'immagine scelta dagli organizzatori del convegno

Fano (Pesaro e Urbino), 28 maggio 2015 - Si intitola "Salute e Povertà" il convegno organizzato dall'associazione di volontariato “Armonia Mente e Corpo” e dalla Caritas di Fano, per sabato 30 maggio al Centro pastorale diocesano (ex seminario regionale, via Roma 118) dalle 9 del mattinom alle 18.30. 

"Gli studi statistici stabiliscono che ricchezza e cultura sono in diretta correlazione con le condizioni di salute della popolazione - spiegano gli organizzatori in una nota -. Per anni nel nostro Paese il problema della povertà ha riguardato fasce marginali della società, mentre oggi è di tutta evidenza che tale problematica assume un rilievo e una estensione tali da interessare ampie fasce sociali su tutto il territorio nazionale, peraltro aggravata dalla persistente crisi economica. Tale piaga sociale colpisce ogni aspetto della vita, e ha ripercussioni particolarmente gravi sulle condizioni di salute".

Una delle dirette ricadute è rappresentata "dalla riduzione delle spese di cura, che comporta la rinuncia alle visite di controllo, agli esami ematochimici, alla prevenzione in genere, all’acquisto di farmaci, ed a tutte quelle prestazioni non completamente coperte dal Sistema Sanitario Nazionale. Si assiste inoltre ad una impoverita e scadente alimentazione, con relative conseguenze sulla salute, nonché alla restrizione degli svaghi sociali nel tempo libero, con ripercussione sulla sfera dell’umore".

Questo nuovo tipo di povertà è vissuto "con un senso di vergogna e di frustrazione, dovuto alla perdita dei ruoli sociali, ad un inasprimento dei rapporti familiari, che a sua volta induce a comportamenti devianti o patologici, come ad esempio l’abuso di alcool come forma di automedicazione, o, ancora peggio, di droghe, fino all’estremo gesto del suicidio, fenomeno quest’ultimo in pericoloso aumento".

"E’ urgente, dunque, da un punto di vista etico e morale - concludono gli organizzatori del convegno -, riflettere su questi temi ed elaborare soluzioni volte alla presa in carico e alla cura di chi ha bisogno, che lo chieda o no. Perché tutto questo - adottando il motto “I care” di Don Lorenzo Milani - ci sta a cuore, ci riguarda".

Apriranno il convegno: il vescovo Armando Trasarti, il sindaco di Fano Massimo Seri, Giovanni Genga, direttore Asur Marche, Maria Capalbo, direttrice Asur Area Vasta 1, Leonardo Badioli, direttore DSM Asur Area Vasta 1, Giovanna Diotallevi, direttrice DDP Asur Area Vasta 1. Relatori saranno: Maria Elena Tartari (responsabile servizi informativi e statistici della Regione Marche), Luca Imperatori (oncologo Azienda Ospedaliera Marche nord), Raimondo Venanzini (psichiatra), Franco De Felice (docente della Scuola di Psicologia Università di Urbino e presidente dell'AssCoop), Franco Lolli (psicoanalista, membro dell'associazione Lacaniana Italiana di Psicoanalisi e direttore presso l'IRPA di Grottammare), Oscar Cangiotti, Elisa Ridolfi (psicologa e musicoterapeuta, presidente dell'associazione culturale “Lacasatonda”), i rappresentanti di Caritas di Fano, Banco del farmaco, Emergency, Centro Servizi Volontariato Marche, Liberamente, Pastorale diocesana della Salute, Giovanni Santarelli (dirigente regionale Politiche sociali), Sonia Battistini (dirigente Ambito Territoriale Sociale VI), Marina Bargnesi (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Fano).