Bombe contro le chiese a Fermo, due arresti

Svolta nelle indagini per gli attacchi avvenuti tra febbraio e maggio

Fermo, la chiesa di San Marco alle Paludi dopo l'esplosione della bomba (Foto Zeppilli)

Fermo, la chiesa di San Marco alle Paludi dopo l'esplosione della bomba (Foto Zeppilli)

Fermo, 20 luglio 2016 - Bombe contro le chiese a Fermo, importantissima svolta nelle indagini: ci sono due arrestati, ritenuti responsabili dei cinque attacchi (FOTO) che tra febbraio e maggio di quest'anno hanno seminato il panico. Si tratta di due fermani: Martino Paniconi, 44 anni, e Marco Bordoni, 30 anni.

IL BLITZ - Questa mattina i carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno in collaborazione con la sezione anticrimine di Ancona (Ros), d'intesa con la Procura della Repubblica di Fermo, hanno dato esecuzione a due provvedimenti restrittivi, emessi nei confronti di due uomini, considerati autori dei danneggiamenti con esplosivo ai danni di cinque chiese dell'arcidiocesi di Fermo.

LE INDAGINI - Stando alle prime informazioni, i due arrestati potrebbero appartenere all'area anarchica. Un'ipotesi sostenuta dal fatto che a casa di uno dei due sono stati trovati anche libri anarchici. Già a fine maggio, gli inquirenti erano arrivati a un'altra svolta fondamentale, trovando il covo degli attentatori.

GLI ATTACCHI -  Cinque gli attacchi certificati, con una cadenza praticamente di uno al mese. Il primo, in ordine temporale, è quello alla chiesa di San Pio X a Porto Sant'Elpidio; il secondo a fine febbraio, con un ordigno artigianale fatto esplodere vicino al Duomo, fuori dalla porta della casa parrocchiale di don Pietro. Il terzo attacco si era verificato all'ingresso della chiesa di San Tommaso, nel quartiere di Lido Tre Archi, mentre una quarta bomba provocò dei danneggiamenti davanti la chiesa di San Marco alle Paludi, parrocchia retta da Monsignor Vinicio Albanesi, della Comunita' di Capodarco. L'ultima bomba rudimentale fu piazzata a Campiglione, davanti alla Chiesa di San Gabriele dell'Addolorata: l'ordigno, però, rimase inesploso.

IL MOVENTE - "Il movente dei 4 atti criminali è l'assolutezza dissennatezza dei due uomini che hanno li hanno compiuti". Lo ha detto il procuratore di Fermo Domenica Seccia, in relazione agli arresti. "Siamo stati fortunati che non è accaduto niente, perché non vi erano passanti".